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Fondi Covid per far fronte alle minori entrate e alle spese straordinarie, ai Comuni dell'Umbria arrivano le briciole

La regione quartultima con contributi che superano di poco l'1% di quanto stanziato per l’esercizio delle funzioni fondamentali e la cosiddetta solidarietà alimentare

Il Nord si aggiudica gli aiuti più consistenti tra quelli previsti nel Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali e la cosiddetta solidarietà alimentare, pari alla metà del totale: 2.546 milioni di euro.

È quanto emerge dallo studio elaborato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti che analizza la ripartizione dei fondi destinati ai comuni alle prese con la crisi economica derivante dall’emergenza pandemica da Covid-19. Nel dettaglio l’anno scorso sono stati erogati 5.020 milioni di euro suddivisi tra il Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali e la cosiddetta solidarietà alimentare, al netto delle compensazioni specifiche per il mancato gettito determinato da esenzioni tributarie decise a livello nazionale. Il primo intervento, (4.220 milioni di euro) che copre l’85% delle erogazioni, si concentra nelle regioni del Nord Italia e nel Lazio per effetto dei parametri ancorati alla capacità fiscale registrata nei singoli comuni, fornendo di fatto un aiuto maggiore nei territori in cui il reddito medio pro capite è più alto. In particolare ha infatti distribuito 2.239 milioni di euro al Nord, 896 milioni al Centro e 1085 al Sud. 

Il secondo intervento (800 milioni) invece ha erogato risorse maggiori ai Comuni del Mezzogiorno per effetto di un parametro legato al reddito pro capite utilizzato per intensificare l’intervento in quei comuni dove era inferiore alla media nazionale. Nello specifico: 307 milioni al Nord, 146 milioni al Centro e i rimanenti 346 al Sud. Pertanto dal complesso dei due interventi è risultato un aiuto da 2.546 milioni al Nord, 1.042 milioni al Centro e 1.431 milioni al Sud.

La situazione dell'Umbria è da fondo classifica. Per quanto riguarda il Fondo al cuore verde d'Italia spettano 53.909.702,51 euro, pari ad un riparto dell'1,28%, collocando la regione al quartultimo posto, subito prima di Basilicata, Molise e Valle d'Aosta.

Per i contributi relativi alla solidarietà alimentare, la situazione non cambia: sempre quartultimo posto dopo le suindicate regioni. All'Umbria spettano 10.984.078,75 euro, pari all'1,37% della somma stanziata a livello nazionale.

I fondi servono per il ristoro ai Comuni per l’esenzione dall’imposta municipale propria-IMU settore turistico, la cancellazione della seconda rata IMU per gli immobili e relative pertinenze per determinate categorie Ateco, per la riduzione di gettito dell’imposta di soggiorno, l’esenzione dalla TOSAP-COSAP per le occupazioni temporanee per il commercio su aree pubbliche, minori ricavi dal trasporto pubblico, spese per sanificazione dei locali degli enti pubblici, straordinari forze di polizia, servizi per l'infanzia.

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