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Covid, allarme a Gubbio. Il sindaco: "Non abbassiamo la guardia, vogliamo tornare a vivere a pieno i Ceri"

Trecento nuovi casi negli ultimi 20 giorni, Stirati invita alla prudenza

Gubbio ad altissima incidenza covid. Dai 423 positivi dell’ultima settimana di febbraio, ai 733 registrati ieri, con 300 nuovi casi in venti giorni. Una situazione d’allarme che spinge il sindaco Stirati a rivolgere un appello ai “suoi” cittadini. 

“Una situazione preoccupante - sottolinea il sindaco - causata probabilmente da un allentamento generale unito all’elevata contagiosità della variante Omicron 2, del 33% superiore rispetto alla Omicron 1. Siamo di fronte a numeri che iniziano a destare preoccupazione, certo da non prendere sottogamba, con persone che tornano a contagiarsi anche dopo essersi già ammalate negli scorsi mesi”.

“Sono consapevole - ha aggiunto Stirati - del fatto che la vicenda Ucraina abbia modificato la gerarchia dei temi predominanti sugli organi di informazione, purtroppo però non possiamo perdere di vista la questione covid, anche per non sommare problemi ai problemi. Visto l’obiettivo della città, che è quello di rinascere tornando a vivere la Festa dei Ceri, occorre ora più che mai che da parte di tutti si assumano comportamenti responsabili, atti ad adottare tutte le misure che ben conosciamo per far scendere l’incidenza dei casi. La rotta va invertita, e va invertita in fretta: il rallentamento della campagna vaccinale incide su questo in maniera molto negativa. L’incidenza sui giovanissimi, dai 5 ai 24 anni, è la riprova che quella fascia d’età è poco coperta dal sistema vaccinale e quindi maggiormente esposta al rischio di contagio. Abbiamo in mano tutti gli strumenti per far sì che questi numeri scendano, ossia vaccinazioni, anche per i più piccoli, e cautele, ed è bene tornare ad applicarli efficacemente”.

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