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Sant'Erminio, il caso dei senzatetto 'sfrattati' finisce al Viminale. E Romizi concede una mini-proroga

Mentre i Radicali depositano un'interpellanza parlamentare al ministro dell'Interno, l’accoglienza sarà garantita fino all'11 maggio. Ma a Fora (consigliere regionale Patto Civico) e Vescovi (coordinatore umbro di Demos) non basta: "È solo una toppa"

La vicenda dei senzatetti 'sfrattati' da Sant'Erminio arriva fin sul tavolo di Luciana Lamorgese. A portarcela è stato Riccardo Magi, deputato di +Europa-Radicali Italiani-CD che - come rendono noto Michele Guaitini e Andrea Maori, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia - ha depositato una interpellanza parlamentare rivolta alla ministra dell’Interno.

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L'INTERPELLANZA - "Il coinvolgimento della responsabile del Viminale - spiegano Guaitini e Maori - si è reso necessario dopo l’incredibile decisione dell’amministrazione comunale di ordinare uno sgombero senza fornire alternative all’attuale situazione, con il rischio di aumentare i rischi di disagio sociale e contro i vari decreti governativi per il contenimento della pandemia da Covid-19. L’interpellanza fa seguito a molteplici segnalazioni delle associazioni di volontariato e da forze politiche del centrosinistra comunali e regionali che hanno sottolineato più volte come le attuali amministrazioni navighino a vista senza linee guida chiare su standard e modalità di gestione. Per questo nell’interpellanza si chiede un coinvolgimento diretto degli organi territoriali del Ministero dell’Interno per sapere 'quali soluzioni alternative si intendono mettere in atto almeno fino al perdurare delle condizioni di emergenza da Covid-19, al fine di soddisfare le primarie esigenze abitative delle persone senza fissa dimora presenti sul territorio perugino e quindi, delle connesse tutele della salute individuale delle stesse persone e della salute collettiva; quali provvedimenti intende prendere per risolvere in tempi più rapidi possibile, in collaborazione e in sinergia con il terzo settore e il mondo del volontariato, una soluzione strutturata di lungo periodo che permetta di fornire assistere ai senza fissa dimora e alle persone con evidenti fragilità in situazione di grave marginalità sociale a seguito della grave decisione del Sindaco di Perugia'".

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LA PROROGA - Nel frattempo però il sindaco perugino Andrea Romizi ha prorogato l’ordinanza per l’accoglienza dei senza fissa dimora fino al prossimo 11 maggio, decisione incassata con soddisfazione da Andrea Fora (consigliere regionale del Patto Civico per l'Umbria) e da Riccardo Vescovi (Coordinatore regionale di Demos-Democrazia Solidale). Entrambi però, dopo aver seguito da vicino la vicenda nei giorni scorsi, affermano che non si può continuare così: “Non è degno della nostra città continuare a trattare il problema con questa superficialità; non si può mettere una toppa sopra l’altra senza alcuna progettualità”. Nel corso di una recente conferenza stampa Vescovi e Fora hanno presentato un ricco piano strategico da cui prendere spunto per affrontare e risolvere il problema: “Chiediamo sia al sindaco Romizi che all’assessore comunale Cicchi di prendere in considerazione il nostro piano e - concludono - di formulare un progetto per affrontare il problema. L’11 maggio è vicino ed ancora saremo in fase di emergenza: quindi, rimandare il problema di certo non lo eliminerà”.

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