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Vaccini anti-Covid, due ora quelli disponibili: le differenze tra quello di Moderna e quello di Pfizer

Secondo l'Aifa i profili di sicurezza e di efficacia appaiono sostanzialmente sovrapponibili, ma i due prodotti hanno alcune differenti caratteristiche

Non più solo il 'Comirnaty', sviluppato da BioNTech e Pfizer e autorizzato il 22 dicembre 2020. Ora c'è un secondo vaccino anti-Covid autorizzato in Italia grazie al via libera avuto dall'Agenzia Italiana del Farmaco dopo quello già ricevuto dall'agenzia europea (Ema). Si tratta del 'Covid 19 Vaccine' di Moderna, per il quale la commissione tecnico-scientifica di Aifa ha dato l'autorizzazione nella riunione di ieri (7 gennaio), sottolineando il rapporto rischio/beneficio del vaccino particolarmente favorevole nella popolazione a maggiore rischio e stabilendo il regime di fornitura per l’immissione in commercio.

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LE DIFFERENZE - Rispetto al vaccino Comirnaty, sulla base dei dati attualmente disponibili, il profilo di sicurezza e di efficacia del vaccino Moderna appare sostanzialmente sovrapponibile. Ecco alcune differenti caratteristiche: 

Il vaccino Moderna è indicato a partire dai 18 anni di età, anziché dai 16 anni;

La schedula vaccinale prevede due somministrazioni a distanza di 28 giorni, invece che di almeno 21 giorni;

L’immunità si considera pienamente acquisita a partire da 2 settimane dopo la seconda somministrazione, anziché una;

Il vaccino viene conservato a temperature comprese tra i -15° e -25°, ma è stabile tra +2° e +8° per 30 giorni se in confezione integra;

Il flaconcino multidose contiene 6,3 ml e non richiede diluizione, è quindi già pronto all’uso.

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