Università, Regione e Comuni in campo per rilanciare l'Umbria nel post Covid19
Tre giorni per riflettere su 30 idee per il rilancio di città e territori. Il rettore Oliviero e la presidente Tesi annunciano aiuti per gli studenti e investimenti per la ricerca
Trenta idee per l’Umbria, per ripartire nel post Covid, grazie al confronto e la lavoro in sinergia tra Regione, Comuni e Università. Il tema sarà al centro di una tre giorni, online, in cui esperti delle diverse aree disciplinari dell’ateneo si confronteranno con i diversi portatori di interessi comuni stimolando il dialogo su idee innovative e partecipate per rilanciare l’Umbria.
“L’Umbria è tra le regioni meno colpite ed è tra le più sicure – ha detto il magnifico rettore, Maurizio Oliviero presentando l’iniziativa – Alla presidente della Regione va il mio ringraziamento personale per come la Regione ha interagito e operato con noi per il bene del territorio. A febbraio abbiamo interrotto l’attività di due dipartimenti, in ore concitate, senza linee di riferimento, abbiamo deciso di occuparci della salute di tutti – ha proseguito Oliviero - Quella è una decisione, tra quelle prese in Umbria, che ci ha aiutato a lavorare per il bene di tutti. Dobbiamo continuare a dialogare e lavorare in sinergia con Regione e Comuni, stabilendo un metodo per salvaguardare il territorio ed essere modello per il Paese”.
Il rettore Oliviero ha voluto ricordare come oggi ci si trovi “di fronte ad una situazione paradossale. Abbiamo dato prova di grande reattività, messa in sicurezza i ragazzi e la loro carriera di studio, garantito il 100% dell’attività didattica in 4 giorni, messo in sicurezza docenti e personale – ha detto il rettore - I giovani devono sapere che venire a studiare in Umbria è un’occasione per non interrompere le legittime aspettative. Rischiamo di perdere immatricolazioni per problemi di carattere economico perché dobbiamo valutare il reddito del 2019, ma le perdite economiche delle famiglie si sono prodotte adesso”. Per questo per il rettore Oliviero è importante “mettere in campo opportunità che permettano a tutti di avere la chance di investire sul proprio futuro – ha proseguito il rettore – Siamo stati i primi a proporre di innalzare la no tax area e a garantire servizi ulteriori a chi si iscrive. Dobbiamo fare uno sforzo importante, dopo esserci presi cura della salute dei cittadini, per occuparci della salute culturale dei giovani e della nostra economia”.
Il rettore ha annunciato la creazione della figura del project manager, chiamato ad intercettare le risorse e i finanziamenti internazionali, l’intenzione di riprendere nel prossimo anno accademico la didattica in presenza, perché “l’attività didattica a distanza non sostituirà mai quella in aula”. Quanot alle misure economiche è stato deciso di far slittare la quarta rata, in scadenza in questi giorni, al 31 agosto.
La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha voluto ricordare che “l’Umbria è una regione sana, dove si può venire subito per vivere un territorio in grado di accogliere in totale sicurezza, ma anche pronta alle sfide del futuro, su cui investire, fare impresa – ha detto Tesei - La formazione dei giovani è un nostro pensiero costante e l’Università è fondamentale in questo. Il nostro ateneo vive la città e il territorio, non è un campus appartato. Dobbiamo fornire tutte le possibilità e opportunità per consentire ai giovani di studiare, impensabile che abbandonino per mancanza di denaro. Non possiamo trascurare il diritto allo studio: da qui i primi bandi per l’aiuto affitti, la carta per il trasporto pubbico”.
Quanto al futuro per la presidente Tesei “è importante fare in modo che le aziende continuino a stare sul mercato, è necessario investire in ricerca e guardare all’Umbria con una visione prospettica, a cinque anni. In questo l’Università è fondamentale. Ci aspettano giorni molto impegnativi e dobbiamo mettere in campo tutte le eccellenze regionali per superare questo momento”.
Anche il sindaco Francesco De Rebotti, in qualità di presidente dell’Anci Umbria, ha voluto parlare di “occasione irripetibile, nonostante la situazione, che l’Umbria non deve farsi sfuggire e in cui l’Università ha un ruolo fondamentale per iniziare a sviluppare un nuovo pensiero di sviluppo della regione”.