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Coronavirus e turismo, la ricetta degli operatori umbri: "Programmazione condivisa e stop a tasse locali"

Benemio, presidente di Cna Turismo Umbria: "Bene il pacchetto 'Umbriaperta' della Regione, ora definire insieme una data certa per la riapertura ed esentare gli operatori dalla tassazione locale almeno per tutto il 2021"

Soddisfazione per il pacchetto di misure previste dalla Regione con 'Umbriaperta' ma anche la richiesta di una data certa per poter programmare la stagione estiva e dell'esenzione totale dalla tassazione locale per un comparto che è stato tra i più penalizzati dall'emergenza coronavirus. A fare il punto sulla situazione e le prospettive del turismo regionale è Michele Benemio, imprenditore alberghiero nonché presidente di Cna Turismo Umbria: “Definire insieme una data certa per la riapertura delle attività e programmare sinergicamente le iniziative pubbliche e private: questo è il percorso obbligato per la ripartenza della stagione turistica dopo l’ottimo lavoro fatto dalla Regione per il sostegno a uno dei comparti che, per i grandi effetti su un indotto costituito da micro e piccole imprese dei servizi e del manifatturiero. Sicuramente è tra più importanti per l’economia regionale.”

Il pacchetto 'Umbriaperta' presentato di recente dall’assessore Paola Agabiti "rappresenta un ottimo inizio - dice Benemio -. Tra le misure previste la più incisiva è sicuramente quella per la qualificazione delle strutture ricettive, alla quale sono destinati 8 dei 14 milioni previsti dal piano. Ma servono ulteriori strumenti, in particolare quelli volti a favorire l’accesso al credito da parte di tutte le imprese, determinante soprattutto nella fase della ripartenza per avere la giusta liquidità necessaria alla riaccensione dei motori. Al tempo stesso è fondamentale stabilire a stretto giro una data certa anche per la riapertura dei ristoranti al chiuso. Sono tantissime le imprese di ristorazione che non hanno a disposizione le superfici per riprendere l’attività all’aperto e che sono alle prese con difficoltà anche maggiori rispetto alle strutture ricettive. In questo caso siamo disponibili, perlomeno nella fase iniziale, anche a un irrigidimento delle prescrizioni sulle distanze tra i tavoli pur di ricominciare subito.”

Da Benemio arriva un giudizio positivo anche sulle proposte in discussione nell’ambito del Recovery fund: “Bene i progetti per la realizzazione o l’ampliamento delle piste ciclabili o per il potenziamento dei percorsi religiosi o alla qualificazione dei piccoli borghi. L’unica nota ancora dolente è quella di una tassazione locale che non tiene minimamente conto dell’andamento reale del comparto, che dal marzo dello scorso anno, è sicuramente il più penalizzato. Riteniamo che in tutti i Comuni, nonostante alcune piccole agevolazioni adottate qua e là, almeno per tutto il 2021 debba essere prevista un’esenzione totale dal pagamento di Imu, Tari, Tosap e tassa di soggiorno da parte delle imprese del turismo. Tasse locali elevate e mancanza di liquidità rischiano di rappresentare un impedimento insormontabile per l’effettiva ripartenza di tante strutture, dietro le quali si reggono le sorti di tante famiglie: quelle degli imprenditori ma anche quelle di tanti dipendenti".

Il presupposto di tutto questo è ovviamente il successo della campagna vaccinale anti-Covid: "obbiamo essere consapevoli che, qualunque cosa faremo, perché abbia successo presuppone una rapida e massiccia campagna vaccinale. Campagna, mi sento di aggiungere, che laddove fosse aperta alle categorie economiche necessarie, non preveda distinzioni tra imprese di serie A e imprese di serie B, perché al di là delle dimensioni aziendali - conclude Benemio -, imprenditori e lavoratori hanno tutti gli stessi diritti”.

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