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Coronavirus, l'emozionante lettera di un figlio alla casa di riposo: "Mai sentito abbandonato"

Commoventi parole di ringraziamento per il personale della Casa Serena di Magione: "Con le videochiamate mi avete ridato la mia mamma in tutta la 'sua bellezza. In Umbria tanti eroi come voi"

Parole uscite dal cuore quelle scritte in una lettera dal figlio di un'ospite della casa di riposo Zeffirino Rinaldi di Magione. Parole che hanno commosso tutti gli operatori della struttura, tutti negativi ai tamponi faringei cui sono stati sottoposti insieme agli anziani residenti. Un grande sospiro di sollievo dunque ma soprattutto un sentito grazie al personale di Casa Serena per quanto fatto durante l'emergenza coronavirus: "Non mi sono mai sentito abbandonato e non c’è stato un attimo in cui mia madre, seppur con il suo carattere alle volte 'rustico', non sia stata senza assistenza primaria, senza il suo yogurtino o il suo thè pomeridiano. Grazie alle videochiamate ora con la mamma ci parlo tantissimo e di tutto, da come gestire la mia piccola alla mostra di Raffaello fino alla preparazione dell’arrosto di Pasqua. Inoltre, parliamo di me quando ero piccolo e di cose mai condivise: mi avete ridato la mia mamma in tutta la sua 'bellezza'. Quindi se i risultati dei tamponi fossero andati in maniera opposta, anche se non subito, lo stesso avrei difeso il vostro operato. Vorrei che in tanti, quando si parla di Rsa sappiano che nella mia meravigliosa regione sappiamo assistere le persone. Oggi per me siete 'eroi', ma prima e dopo questa emergenza siete e sarete molto di più, ovvero persone per bene”

La lettera completa:

A tutto il personale della RSA “Casa Serena” di Magione (PG)
Buongiorno a tutte e tutti, ieri mia madre, vostra ospite, mi ha telefonato dandomi la notizia:
Siamo tutti liberi dal coronavirus! A quella affermazione mi è mancato il fiato, stavo per piangere ma non l’ho fatto capire a mia madre. Il giorno prima avevate fatto il tampone agli ospiti ed a tutto il personale, avvisandoci di questo. Durante la giornata ho pensato: ma se il risultato fosse stato l’opposto? Allora ho ripercorso tutto il cammino fatto da mia madre in questi 2 anni. 

In pochissimo tempo dalla donna di ferro capace di far tutto da sola l’ho ritrovata allettata per una malattia che le ha causato anche un grave incidente. Da subito con mio fratello e i servizi sociali, ci siamo adoperati per farle vivere una vita dignitosa. Lei fisicamente incapace di reagire. È iniziato un inferno fatto di ricoveri continui e badanti in difficoltà a gestire un caso così complesso. Io vivo e lavoro in un'altra regione, e allora ero con una bambina che doveva nascere, mio fratello si faceva carico quasi di tutto e non riusciva più a vivere.

Economicamente impossibile da sostenere. Dopo diversi incontri con assistenti sociali e medici, viene deciso di portarla in una residenza protetta. Mia madre da un anno era completamente fuori di testa e non autonoma nei bisogni essenziali. Viene a trovarla personalmente il dott. Menculini direttore della RSA “Casa Serena” che con molta delicatezza e simpatia la visita. Qualche giorno dopo entra nella struttura… Da subito capiamo quanto sia stata importante questa scelta e dopo una ricaduta fisica e psicologica comincia la risalita. Le attenzioni della dottoressa Rossi per il suo quadro clinico e le scelte della terapia farmacologica, condivisa con noi dal direttore, si sono rilevate vincenti. 

Le attenzioni di Maria, la fisioterapista, con il suo fare deciso e il suo modo rassicurante di comunicare, gli hanno ridato vigore. Tutte e tutti gli OSS, Catia grande e ironica sempre pronta con le sue battute, Fiorella e Federico che oltre al loro lavoro si adoperano anche a fargli i capelli da veri professionisti. La “Melanzana”(come la chiama la mamma) che non so chi sia ma gioca sempre con lei. Silvia, Arianna, Pietro, Barbara, Rosanna, la laziale Federica e tanti altri che non riesco a ricordare ma che ogni istante si prendono cura di Rita. Paola, Eleonora, Sabrina amministratrici sempre sorridenti e disponibili, pronte a valutare e se possibile soddisfare le nostre richieste. In qualsiasi momento che sono entrato in struttura ho trovato un ambiente pulito e sistemato.

I familiari prima del “lockdown” potevano entrare in qualsiasi orario facendo attenzione allo svolgere delle attività. In qualsiasi momento ho trovato la mamma pulita e sistemata, con vestiti normali e non in pigiama. La struttura e le camere sempre a posto. Nelle feste Vi adoperate ancor di più.. con messa in piega e scelta degli abiti “Boni” facendomi trovare mamma sempre bellissima. Perché tutte e tutti sono sempre disponibili e competenti, sempre pronti a parlare con noi. Poi ci sono gli infermieri Giorgia da lei amatissima, ma anche Ada, Massimiliano, Andrea e forse altri che si prendono cura di lei. Che dire della cuoca? La sera dopo aver finito il turno le passa a dare il bacio della buona notte ed io questo lo so, perché lo sento durante le telefonate… E poi il teatro, che anche se in carrozzina trovate il modo per accompagnarla, le uscite alla sagra o in chiesa, il pianobar o le “obiettrici” di poco più di 20 anni che le mettono lo smalto e gli leggono il giornale con l’amore incondizionato che solo quell’età può dare.

Durante questo periodo, non posso vedere mia madre, in maniera uniforme avete dato la possibilità di fare una videochiamata con i familiari ed alcuni operatori ci hanno dato il proprio numero personale per mandargli foto di noi e per fare qualche videochiamata in più. Non c’è stato un attimo in cui mi sono sentito abbandonato e non c’è stato un attimo in cui non ho sentito mia madre, seppur con il suo carattere alle volte “rustico”, senza assistenza primaria e senza il suo yogurtino o il suo thè pomeridiano.

Ora con la mamma ci parlo tantissimo di tutto, da come gestire la mia piccola, alla mostra di Raffaello, al momento politico attuale fino alla preparazione dell’arrosto di Pasqua. Inoltre, parliamo di me quando ero piccolo e di cose mai condivise. Questo per dire: - VOI mi avete ridato la mia MAMMA in tutta la sua “Bellezza”. Quindi se i risultati dei tamponi fossero andati in maniera opposta, anche se non subito, lo stesso avrei difeso il vostro operato e vorrei che in tanti quando si parla di RSA sappiano che nella mia meravigliosa regione sappiamo assistere le persone. Oggi per me siete “Eroi” ma prima e dopo questa emergenza siete e sarete molto di più ovvero “PERSONE PER BENE”. Un sincero GRAZIE.
 

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