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Coronavirus, 120 operatori volontari di Legacoop in campo per l'emergenza

Riattivati e rimodulati i progetti di servizio civile a sostegno degli anziani e delle persone più fragili

Sono 120 i giovani umbri fra i 18 e i 28 anni che hanno ripreso lo scorso 16 aprile il proprio impegno nei progetti di servizio civile di Legacoop Umbria, rimodulati dopo l'esplosione dell'emergenza Covid-19. Il Dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale ha pubblicato la Circolare di “impiego operatori volontari nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”. La finalità è consentire la riattivazione dei progetti sospesi: è dovere delle Istituzioni, degli Enti e dei volontari continuare ad assicurare, con responsabilità e consapevolezza, il loro contributo quotidiano. Gli operatori volontari di Legacoop saranno operativi nel sostegno agli anziani e ai soggetti fragili, assistenza sociale, supporto al sistema scolastico, attività di comunicazione, realizzazione di progetti educativi o culturali, welfare leggero e supporto alla diffusione degli strumenti di prevenzione. 

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"Le nostre cooperative, anche se tuttora si trovano ancora in una fase emergenziale, condividono lo spirito e le finalità del servizio civile universale. Per queste motivazioni abbiamo analizzato ogni singola situazione - spiega Andrea Radicchi, responsabile servizio civile Legacoop Umbria - e siamo riusciti a riattivare il servizio per 120 operatori volontari. In molti casi questa operazione ha richiesto energie e versatilità, in altri ha portato ad attivare collaborazioni con altre cooperative del sistema Legacoop e gemellaggi con altri enti. Le nuove emergenze ci fanno riscoprire il senso profondo del servizio civile: difendere la Patria in modo nonviolento per noi significa avere cura delle persone più fragili e dell’intera collettività umbra. Abbiamo inoltre riscontrato una importante risposta da parte degli operatori volontari consapevoli che la loro scelta possa aiutare il nostro territorio ad affrontare questa sfida al meglio".

Lo strumento del servizio civile ha dato, da subito, una spinta veloce per la ripartenza in quanto le forze giovani e motivate della nostra Regione stanno dando quell’energia e quella freschezza di cui il nostro sistema ha bisogno anche nella fase 2. “Ho scelto il progetto 'Gli altri siamo noi' per fare un’esperienza diretta in una comunità diurna per minori - racconta Raffaele 24enne operatore volontario di Assisi - ma ho accettato la rimodulazione del progetto perché lo spirito di squadra e umanità non devono mai mancare donando un pezzo del proprio cuore e del proprio coraggio per ripartire più forti di prima”. Ma si opera anche da remoto: “La riattivazione del mio progetto in una comunità residenziale per disabili - spiega Federico, 23enne di Foligno - mi ha permesso di sperimentare una modalità di comunicazione da remoto con alcuni ragazzi della struttura, soprattutto con una ipovedente. Attraverso la mia passione per i libri e la letteratura abbiamo creato uno spazio di lettura, un incontro virtuale che si estenderà a breve ad altri gruppi di lettura”. 

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“In un momento così difficile e carico di incertezze le nostre cooperative attraverso i propri operatori stanno quotidianamente fronteggiando in prima linea l’emergenza sanitaria continuando ad operare nei vari servizi - spiega Radicchi -. Le cooperative, in particolare quelle sociali, sono state colpite duramente dai provvedimenti restrittivi che hanno sospeso tutte le attività didattiche, educative e culturali chiuso numerosi altri servizi. Tantissimi sono gli operatori sociali, sanitari, educativi che prestano ogni giorno la loro attività in condizioni anche di estrema criticità per fornire tutte le prestazioni necessarie e per trovare soluzioni al fine di non abbandonare anziani, minori, famiglie e tutte le persone fragili e far fronte a bisogni a cui da soli non si riesce a rispondere. Alla Circolare del Dipartimento abbiamo subito replicato con una riattivazione dei progetti, condivisa con i nostri operatori volontari, partendo anche dalle caratteristiche personali dei ragazzi per poter dare una risposta al nostro territorio con servizi a volte diversi da quelli offerti finora”. Per i giovani sarà ancora di più una esperienza valoriale importante per la loro crescita personale e una iniezione di fiducia per la collettività e il bene comune. Con l’auspicio che nei prossimi mesi questi operatori volontari che oggi hanno risposto “sì, noi ci siamo”, siano il volano da cui ripartire per costruire solide fondamenta per il futuro.

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