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Coronavirus, il turismo in Umbria può ripartire dalle bellezze e dai sapori di monte Cucco

Incontro dei quattro sindaci del territorio con l'assessore Morroni, le associazioni e gli operatori del comprensorio

Una videoconferenza con l'assessore regionale alle politiche agricole e ambientali Roberto Morroni, i sindaci di Costacciaro, Andrea Capponi, di Fossato di Vico, Monia Ferracchiato, di Scheggia e Pascelupo, Fabio Vergari, e di Sigillo, Giampiero Fugnanesi, e, per l’associazione operatori del Parco del monte Cucco, la presidente Francesca Fantozzi, Luca Fugnanesi e Celestino Diamantini per progettare il futuro del parco e del suo territorio.

L'assessore Morroni ha assicurato l’attenzione istituzionale ad una realtà territoriale particolarmente provata dalla crisi economica e sociale e che ha nei suoi punti di forza irrinunciabili il turismo: “La Regione è al vostro fianco e pronta ad ascoltare e ad accogliere istanze e contributi fattivi – ha sottolineato – Gli aiuti dovranno servire per diventare più forti, spingendo sulla qualità, la digitalizzazione e in modo particolare sull’aggregazione, indispensabile per il rilancio di un territorio come questo, dalle grandi potenzialità e che da troppo tempo stenta a trovare prospettive di crescita”.

Pur nella grave situazione determinata dall’emergenza sanitaria c'è la volontà di accettare la sfida di rilanciare il territorio con nuove politiche unitarie e costruttive, con gli investimenti finalizzati alla riorganizzazione del Sistema Parco e la rinascita dell'area protetta regionale istituita nel 1996. Tutti sperano in una veloce approvazione del nuovo piano del Parco del monte Cucco, capitolo importante per determinare le regole per un nuovo rilancio dello sviluppo economico del territorio. I sindaci e gli imprenditori si sono proposti come soggetti protagonisti di una fattiva collaborazione e gioco di squadra, consapevoli delle straordinarie risorse e caratteristiche dell’area che la rendono unica e foriera di opportunità da esprimere per incontrare le nuove esigenze del turismo.

"Ci sono tanti progetti approvati già finanziati, ma fermi da anni a causa di cavilli burocratici che ne impediscono la realizzazione - dicono i sindaci - ci auguriamo tutti, che si colga oggi l'occasione per semplificare ed eliminare le barriere burocratiche".

Molte sono le opere in cantiere: da impianti per energie alternative, (in linea con la tanto declamata New Green Economy) a start up di servizi al turismo e alla cittadinanza, a ristrutturazioni di edifici con finalità pubbliche, a progetti di valorizzazione e riqualificazione dei meravigliosi antichi borghi, che costellano il paesaggio, alla realizzazione di filiere di prodotti agricoli biologici di qualità.

Si punta inoltre a valorizzare le piccole botteghe artigiane che portano avanti le tipiche produzioni locali, una per tutte la pregiata ceramica.

Gli operatori auspicano, inoltre, una incisiva campagna di promozione turistica a 360 gradi e la messa a sistema delle importanti risorse che fanno del Parco del monte Cucco il luogo ideale per ritrovare il contatto con la natura, prezioso scrigno ricco di elementi strategici: Aria pura, da respirare a pieni polmoni e nella quale "galleggiare": con il deltaplano ed il parapendio; Acqua che crea meravigliosi scenari: le incantevoli Grotte del monte Cucco, i rigogliosi torrenti fra i quali il Rio freddo con le sue forre spettacolari per il torrentismo; le sorgenti potabili delle Motette, del Saletto e quella dello Scirca che fornisce acqua ai Comuni di Costacciaro, Sigillo e (tramite un acquedotto degli anni '20) anche Perugia . I fiumi Sentino e Chiascio ricchi di rare specie ittiche. Le "50 sfumature di verde" dei freschi boschi composti da migliaia di specie vegetali, fra le quali faggi secolari, fanno da scenario a magnifiche passeggiate nei sentieri del Parco a piedi, a cavallo e in bicicletta.

Il panorama è costellato da eccezionali testimonianze di pietra che coprono l'intero tempo dello scibile: dai fossili del Toarciano, a emergenze romane, alle abbazie medioevali templari e benedettine, ricche di misteri e decantate persino nella Divina Commedia, affrescate da opere artistiche di Matteo da Gualdo (allievo del più conosciuto Gentile da Fabriano).

A valle il paesaggio campestre ricorda lo sfondo dei quadri del Perugino. La genuina vita rurale offre oggi i risultati di secolari tradizioni agricole con i suoi eccellenti prodotti tipici: i legumi, fra i quali l’ottima cicerchia, i cereali antichi, i formaggi di pecora (fra i quali il famoso pecorino di fossa) le carni bovine di mucche allevate in libertà, la norcineria con sue specialità locali, i tartufi, i funghi e tanti altri sapori da gustare in tranquillità nei piccoli ristoranti presenti negli antichi borghi dell'area.

"Stiamo lavorando affinché gli sforzi congiunti per una energica ripresa e il grande sogno di far conoscere al mondo le nostre meraviglie, si realizzi presto - chiosa Francesca Fantozzi, presidente dell'Associazione operatori del parco del monte Cucco - Un territorio dinamico che permette un’accoglienza su misura, all'insegna della libertà, della cultura, dello sport, della genuinità, citato ben 2 volte nel Paradiso di Dante non può che essere la meta di ogni viaggiatore che si rispetti!".

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