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Mascherine a scuola, la preside del Volta: "Per il bene di tutti voglio evitare di procurare focolai che potrebbero espandersi anche in altri comuni"

La dirigente scolastica Rita Coccia risponde alle polemiche dei giorni scorsi: "Il Covid19 può diventare attività didattica realizzando lavori concreti che aiutino a combattere la pandemia"

In merito alle notizie che riguardano l'istituto scolastico "A. Volta" in vista della riapertura delle scuole, riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta della dirigente Rita Coccia che precisa alcune questioni relative all'uso delle mascherine e all'attività didattica in generale.

Egregi studenti, nel rammaricarmi che le vostre considerazioni nascono esclusivamente da un articolo di giornale e non dall’accurata analisi delle fonti attendibili, come la scuola avrebbe dovuto farvi acquisire in merito alle competenze di cittadinanza, vorrei sottolineare i seguenti punti: il dirigente scolastico per le norme sulla sicurezza, che dovreste ben conoscere, rappresenta suo malgrado il datore di lavoro ed è responsabile della salute di tutti i lavoratori (sono considerati lavoratori anche gli studenti che frequentano i laboratori), mettendo in atto tutte le azioni possibili per evitare problemi fisici e psicologici agli stessi.

Il Sars-Covid 19 è un virus esistente che ha portato a migliaia di morti e ha prodotto, in seguito alle misure di contenimento, gravi problemi economici, che si ripercuoteranno sulla qualità della vita delle persone.

Per contenere il virus Covid 19 occorrono tre azioni semplici ed elementari, che non ri- chiedono sforzi particolari, ma solo molto senso civico: 1) Indossare correttamente la mascherina 2) Evitare affollamenti e quindi rispettare 1 metro di distanza 3) Cambiare sistematicamente l’aria dei locali frequentati Sulla base di queste considerazioni, che spero siano da voi condivise, in qualità di datore di lavoro dell’Itts Volta di Perugia, con circa 1.800 studenti, circa 250 docenti e 48 personale Ata, ho individuato le indicazioni minime di comportamento in una direttiva, pubblicata sul sito della scuola, con tutte le prescrizioni per studenti, docenti, personale Ata e soggetti esterni . Tutti per evitare il contagio dovranno attenersi alle indicazioni che nascono da quelle formalizzate dal Cts nazionale e che non potranno essere interpretate secondo idee personali. Per gli studenti, come per i docenti, verrà effettuata una specifica formazione. Nella prima settimana di scuola, per tutte le classi, saranno effettuate all’interno del percorso di “accoglienza al Volt@” azioni di sensibilizzazione alla problematica per sviluppare competenze di educazione civica, che proseguiranno con compiti di realtà per tutto il periodo della pandemia. Considerato che ci potrebbe essere circa 1% di studenti, che in modo del tutto irresponsabile potrebbero non rispettare le regole per la salute di tutti, compresi i familiari a casa, e considerato che nella nostra scuola rappresenterebbe il numero di 18 studenti, per norma, per questi soggetti, il datore di lavoro deve individuare delle eventuali sanzioni in relazione al danno causato.

In una scuola con una popolazione che in solo 6 ore supera le 2000 persone in 14.000 mq non sono in grado, non avendo competenze specifiche, di quantificare il grado di contagio se 18 alunni dovessero non rispettare le norme di sicurezza banali e semplici sopra riportate, risul- tando positivi asintomatici. Per il bene di tutti vorrei evitare in tutti i modi di procurare focolai a scuola che, essendo frequentata da studenti di tutta la provincia, potrebbero espandersi anche in altri comuni. Occorre quindi che ci sia una presa di responsabilità da parte di tutti e la piena consapevolezza, che azioni non rispettose della salute dell’intera comunità porteranno a delle azioni sanzionatorie, proporzionate al danno. Il regolamento d’istituto del Volta approvato al Consiglio di Istituto da diversi anni scolastici (pre-Covid), dove, come ben sapete, vi è anche la rappresentanza degli studenti, prevede un articolo sulle sanzioni, in particolare l’art. 22 comma K) sospensione con obbligo di frequenza ed intensificazione dell’attività didattica. Certo, chi non conosce la nostra scuola e chi ancora intende l’azione didattica unicamente come spiegazione da parte del docente a scuola (lezione frontale), studio a casa e, poi, a scuola, interrogazione con rigorosa richiesta di quanto spiegato dal professore, non può certo comprende re il comma K del nostro regolamento e quindi si sente in dovere, interpretando, di giudicare, anche con affermazioni forti, l’operato dell’istituzione scolastica. Per fortuna, il mondo dell’istruzione nel tempo ha avuto la possibilità, per quelli che credono nell’apprendimento emotivo, nell’apprendimento per compiti di realtà di cambiare o di cercare almeno un cambiamento ed è quello che al Volta di Perugia stiamo cercando di perseguire.

Non riducete per favore l’espressione “intensificazione dell’attività didattica” a “interrogazione” perché questo lo possono fare i giornalisti, che non conoscono come sono cambiate alcune scuole e che se ne occupano solo durante grandi emergenze o fatti eclatanti che fanno notizia; da voi studenti, da persone di scuola, si richiede ben altro, come leggere il regolamento, intervista- re i vostri colleghi del Volta, avere delle fonti attendibili per poi esprime un giudizio anche critico per la crescita di tutti. Di sicuro con questa pandemia gli studenti devono comprendere che “è un bravo ragazzo.. ha mille problemi... deve essere scusato... non ha fatto nulla di male” non sono più argomenti accettabili perché le azioni richieste sono semplicissime, ma la loro disattesa, però, procurare gravi conseguenze ai familiari di tutti.

Infine ricordo che il mantenere l’attuale regolamento o integrarlo con “Regolamento Covid” sarà oggetto di discussione del prossimo C. I.. Solo a titolo informativo e per chiarire il mio personalissimo pensiero, vorrei evidenziare che la sottoscritta per intensificazione dell’attività didattica intende un compito di realtà consegnato in tempi brevi, come: prepara in due giorni una campagna informativa sul Covid per i tuoi compagni (alunni di grafica), oppure progetta un contenitore per dispenser alcolico (alunni di meccanica), progetta 2 app informative sul Covid (alunni di informatica) e non “...vieni che mi devi dire quante sono le cugine e le zie di secondo grado del Manzoni!”. Rimanendo a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento porgo a tutti voi i più cari auguri di buon anno scolastico.

La dirigente scolastica Rita Coccia

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