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Coronavirus, Scuola: docenti, studenti e genitori in piazza con i Cobas a Perugia

Venerdì (26 marzo) lo sciopero nazionale e una manifestazione in programma al mattino in Piazza IV Novembre a cui aderiranno i sindacati di base e la 'community' di Priorità alla Scuola

Non solo le 24 ore di sciopero del trasporto pubblico locale venerdì prossimo (26 marzo) a Perugia, dove andrà in scena quello del mondo della sciola indetto dai ai Cobas Scuola e dal Coordinamento Nazionale Precari della Scuola con la partecipazione di Priorità alla scuola-Umbria alla manifestazione in programma a Piazza IV Novembre (dalle ore 10.30 alle 12.30). 

"Le ragioni della nostra protesta - si legge in una nota sui profili social della 'community' umbra che unisce docenti, studenti e genitori - vanno al di là delle due sigle sindacali, per quanto la loro convocazione sia decisiva. Lo sciopero permette di dare voce ad una mobilitazione che da un anno chiede che l’istruzione assuma un ruolo diverso nel nostro Paese. Facciamo parte di 'Priorità Alla Scuola' e da mesi abbiamo invocato la necessità di un profondo miglioramento del mondo della scuola". 

Nel mirino della critica l'utilizzo delle risorse previste dal 'Recovery Fund': "Come saprete, i governi che si sono succeduti prevedono di elargire somme importanti per l'istruzione, grazie ai fondi del 'Recovery Fund'. Allo stato attuale quegli investimenti buona parte di quei fondi andrà a finanziare la digitalizzazione, proseguendo su una linea di cui quest’anno abbiamo conosciuto un assaggio. Non sono previsti stanziamenti per stabilizzazioni e assunzioni, né in edilizia scolastica, né in qualità della didattica. Pensiamo che per fare meglio il nostro lavoro, per farlo in maniera almeno sensata, sia necessario un forte cambio di rotta".

L'obiettivo è quello di progettare la scuola dei prossimi anni: "Siamo anche a favore dell’apertura, di uno screening migliore, di una gestione dell’emergenza che vada a tracciare quei luoghi dove con maggiore violenza si propaga il contagio del Sars-Covid19. Inutile negarlo, questo sarà nelle nostre motivazioni e sappiamo che parte del corpo docente non la pensa come noi. Ma in ballo c’è molto di più ed è su questo che si gioca l’adesione allo sciopero. Si sta parlando della 'scuola del futuro', quella che avremo da settembre e nei prossimi 10 anni. Per questo che abbiamo lanciato e stiamo costruendo lo sciopero del 26 marzo. Per questo vi invitiamo a partecipare. Ci vediamo in piazza". La partecipazione a manifestazioni autorizza spostamenti, anche fuori dal proprio Comune e Provincia nel caso non ve ne siano nei propri.

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