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INVIATO CITTADINO Chiesa del Gesù, concerto Agimus dedicato al personale sanitario

Il cardinale vola alto ed elogia Perugia 'Città del Monte', una civitas di mura e di uomini saldi nella fede

Chiesa del Gesù. Concerto Agimus in memoria dei sanitari. Il cardinale vola alto ed elogia Perugia ‘Città del Monte’. Una civitas di mura e di uomini saldi nella fede.

Un evento che ha coniugato gratitudine, musica, identità.

Gratitudine per il personale sanitario e la generosità dimostrata in occasione della pandemia. “Eroi della porta accanto. Combattenti del quotidiano nella trincea della lotta al coronavirus”.

Musica a livelli alti. Col Coro dell’Università, magistralmente formato dall’ottima Marta Alunni Pini. Sotto i riflettori l’eccellente soprano Elena Vigorito, impareggiabile per classe e compostezza. E poi il violino giovanile di Federico Galieni che il Maestro Silivestro segue con cura affettuosa. 

Due  trombe (Vincenzo Pierotti ed Emanuele Verzieri) a sostenere un “Io credo: risorgerò” che ha toccato i cuori. 

L’arpa sapiente di Chiara Fiorucci a interpretare Händel e una cantata “In memoria”, scritta dal sempre autorevole Salvatore Silivestro che volle dedicarla a un amico polacco scomparso.

Nella chiesa che fu dei Barnabiti l’accoglienza di don Mauro Angelini, rettore della chiesa fondata dai gesuiti e assistente spirituale del Perugia Calcio.

Quindi il concerto cui hanno assistito rappresentanti delle due Università, dell’Ospedale, del Comune di Perugia e il Cardinale Bassetti. Che, al termine dell’evento, ha preso la parola. Evidenziando, innanzitutto, le forti emozioni suscitate dalla musica.

Ha detto “Sono da dodici anni a Perugia e sono convinto che a questa città spetti il nome di Città sul Monte. E il “monte” sono la sua gente e i suoi luoghi identitari, questa chiesa ‘domus Dei’, l’Accademia, le due Università, il Conservatorio, la Maestà delle Volte” (torneremo in un prossimo servizio sulla reazione del cardinale Bassetti e delle Istituzioni sulla nostra proposta di ripristino del nome originario di questo luogo).

“Questa musica - ha concluso - sommuove sentimenti, comunica bellezza, esalta lo spirito, rivela identità”.

Musica, davvero, per le orecchie del popolo perugino accorso a celebrare uno speciale due novembre. Animato da quella pietas che ne costituisce il nerbo.

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