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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, le forze dell'ordine chiedono tamponi per gli operatori della sicurezza

Polizia (Sap), Carabinieri (Unarma) e Guardi di finanza (Sim): "Garantire il continuo monitoraggio delle condizioni di salute di detto personale impegnato in prima linea"

Tamponi per tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine. È la richiesta avanzata dalle segreterie sindacali dell’Umbria del Sap (Polizia di Stato), Unarma (Carabinieri) e Sim (Guardia di finanza) alla presidente della giunta regionale Donatella Tesei “in questi momenti di angoscia che stanno attraversando il nostro Paese per cui le forze dell’ordine stanno dando prova di grande professionalità e straordinaria resistenza”.

Le rappresentanze sindacali chiedono alla presidente “di analizzare insieme la problematica circa l’emergenza Covid19 connessa al nostro comparto” che vede uomini e donne in divisa impegnati sul fronte della sicurezza e del contenimento del contagio. Ritenendo “fondamentale riuscire a contenere, quanto più possibile, i contagi tra gli operatori della sicurezza”, impegnati giorno e notte “nell’espletamento dei numerosi servizi di controllo e connessi all’emergenza Covid19 - si legge nella nota - Il solo impiego dei dispositivi di protezione individuale, scarsamente approvvigionati, non assicura l’immunità al virus e soprattutto non garantisce l’impossibilità di diventare ‘untori’ tra le stesse forze di polizia, la cittadinanza e le nostre famiglie, esponendoci inoltre al reale rischio, in caso di contagio, di mettere in ‘quarantena’ intere articolazioni, arrecando grave pregiudizio alle essenziali funzioni svolte dalle forze di polizia e di pubblico soccorso della regione”.

I rappresentanti sindacali Claudio Senese (Sap), Sergio Pappone (Unarma) e Angelo Pierini (Sim) chiedono alla Tesei che “vengano rispettate tutte le procedure precauzionali suggerite dai decreti legge e dpcm emessi nel tempo, ma anche di adottare le dovute cautele nei confronti di tutto il personale, attraverso il continuo monitoraggio delle condizioni di salute di detto personale impegnato in prima linea, finanche nelle zone ‘rosse’ individuate nella regione – prosegue la nota - Si rende necessario avere la certezza che gli operatori di polizia siano negativi o negativizzati a questo terribile virus che ha devastato le vite di tantissime persone ed altrettante famiglie, isolando i soggetti asintomatici positivi, veicolo di trasmissione più subdolo e invisibile della pandemia”.

Per far sì che questo accada, però, c’è solo un mezzo: “Sottoporre a screening tutto il personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di finanza che presta servizio” in Umbria “attraverso test sierologici per la ricerca degli anticorpi IgM, IgG ed IgA, al fine di rilevare gli infetti di Covid19 e porre un ulteriore argine alla diffusione del virus. La bellezza della democrazia sta nella pluralità della sua voce. Possiamo confidare di sentire il suono della sua, presidente Tesei, sulla richiesta di sicurezza di chi deve garantire sicurezza ai concittadini della propria regione?” conclude la nota.

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