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Coronavirus, l'ospedale di Perugia esce dall'emergenza e si prepara a riaprire i reparti no-Covid

Il commissario Onnis: "La ripresa graduale delle attività è finalizzata ad offrire la presa in carico dei bisogni di prestazioni non differibili. Continuare nei comportamenti virtuosi"

L’ospedale di Perugia si prepara alla ripresa delle attività sanitarie quotidiane. È iniziata la rimodulazione delle attività assistenziali dell’ospedale di Perugia per avviare gradatamente la riapertura, ormai prossima, delle strutture sanitarie dedicate alla cura e assistenza di patologie diverse dal Covid-19.

Sono iniziate le sanificazioni e le bonifiche certificate della Terapia Intensiva 1, che era stata riattivata in tempi brevissimi durante l’emergenza iniziale occupando un’area prima adibita a studi medici, per ospitare pazienti Covid -19 e che ora viene trasformata in un’area di rianimazione a supporto delle attività chirurgiche già in fase di programmazione. “Nel blocco operatorio composto da 10 sale, chiuso durante la fase di emergenza e tenuto a disposizione per eventuali necessità di ampliamento dei posti letto di Rianimazione, sono in corso la sostituzione dei filtri degli impianti e la sanificazione e bonifica che dovrebbero completarsi nella giornata di lunedì 27 aprile - sottolinea il commissario straordinario Antonio Onnis - Subito dopo contiamo che i nostri professionisti possano riprendere l’attività chirurgica di alta complessità”.

ospedale-2-14Per quanto riguarda, invece, gli interventi chirurgici di bassa complessità e programmabili, grazie all’accordo regionale con le strutture sanitarie private accreditate, saranno organizzati presso le stesse. “Si tratta - sottolinea Onnis - di una sorta di ospitalità logistica per usufruire di sale operatorie attrezzate dove i nostri professionisti andranno ad operare per consentire una più ampia offerta di prestazioni ai cittadini”.

Gli interventi riguardanti l’ambito chirurgico si accompagnano alla rimodulazione delle attività dei reparti ancora operativi in ambito Covid, con definizione dei percorsi dei pazienti secondo logiche di separazione ancora indispensabili per i casi sospetti o positivi per Covid, con attento controllo mediante i tamponi per i test molecolari specifici dei pazienti che dovranno accedere per gli interventi chirurgici programmati e in arrivo dal Pronto soccorso.

Per quanto riguarda la riattivazione dell’attività specialistica ambulatoriale per i pazienti esterni, relativa solo alle prestazioni sanitarie sospese e differite, visto che che le urgenze indifferibili sono state costantemente erogate, l’Azienda ospedaliera resta in attesa delle decisioni del Governo centrale e delle direttive regionali che regolamenteranno la riapertura in maniera organica in tutto il territorio regionale.

La direzione aziendale intende, comunque, precisare che la ripresa graduale delle attività è finalizzata ad offrire la presa in carico dei bisogni di prestazioni non differibili e non può essere intesa come segnale che possa consentire un calo di attenzione sulle raccomandazioni finalizzate al controllo della circolazione del Coronavirus.

“Il messaggio che va ribadito anche in questo specifico momento è quello di raccomandare ai cittadini di proseguire nella pratica del distanziamento sociale - conclude Onnis - per evitare il ricorso non indispensabile al Pronto soccorso, proseguendo nella adozione di misure di protezione che hanno contribuito a contenere il diffondersi dell’epidemia”.

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