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Umbria, arrivano i saldi estivi: il calendario e le regole da seguire

Mancano pochi giorni al via, prorogato dalla Regione a causa dell'emergenza coronavirus

Mancano ormai pochi giorni all'arrivo dei saldi estivi in Umbria, dove il via è fissato per il primo agosto come stabilito dalla Regione con la deliberazione n. 415 del 27 maggio 2020, con cui la Giunta ne ha disposto la proroga dell'avvio e fissato termine il 29 settembre.

'Saldi Chiari e Sicuri': il decalogo di Federmoda

La proposta di rivedere le normative di saldi e vendite promozionali era partita proprio dall'Umbria per iniziativa di Carlo Petrini, presidente regionale Federmoda che l'aveva sottoposta alla Giunta nazionale Federmoda Confcommercio.
“Non è pensabile immaginare saldi di fine stagione prima del primo agosto - aveva detto Petrini ad aprile - ed è irragionevole parlare di vendite promozionali quando abbiamo le nostre collezioni intatte nei nostri negozi chiusi.
Questa drammatica emergenza può darci l’occasione per riordinare il nostro comparto e ripensare anche i tempi della moda, in modo che si adattino ai nuovi modelli di consumo prevedibilmente più lenti e responsabili".

LE REGOLE DA SEGUIRE:

La comunicazione di inizio saldi da inoltrare al Comune non è più necessaria.

I cartelli devono indicare l’esatta tipologia ed il periodo di svolgimento.

Il cartellino dei prezzi deve contenere: il prezzo praticato prima della vendita di fine stagione; il nuovo prezzo; lo sconto praticato espresso numericamente o in percentuale.

Cambi - La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 130 e ss. Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi - Non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Confocommercio ricorda inoltre che "l’esposizione sulle vetrine dei cartelli con scritte come 'saldi' può comportare l’assoggettamento dell’imposta sulla pubblicità. Infatti secondo quanto disposto dal D.Lgs. 507/1993, art. 17 per usufruire dell’esenzione al pagamento dell’imposta di pubblicità i cartelli o locandine non devono superare la superficie complessiva di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o ingresso".

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