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Coronavirus, Domenica delle Palme senza ramoscelli d'ulivo: la Cei spiega come fare

Dopo la lettera inviata ai sacerdoti da don Jean Claude Hazoumé Kossi Anani (vicario generale della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino) arriva il sussidio della Conferenza Episcopale Italiana

Una Domenica delle Palme inedita quella che in questo 2020 cadrà domani (5 aprile). Con gli italiani costretti a restare a casa in quarantena e le celebrazioni vietate dalle norme-anticontagio, i fedeli non potranno andare a prendere in chiesa i tradizionali ramoscelli d'ulivo nel giorno in cui si celebra la trionfale accoglienza di Gesù nel suo ingresso a Gerusalemme, in sella a un asino e osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma. Come fare allora? Consigli utili e disposizioni arrivano dai vescovi alla vigilia della domenica che porta alla Settimana Santa.

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Già nei giorni scorsi, con una lettera inviata ai sacerdoti, don Jean Claude Hazoumé Kossi Anani (vicario generale della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino), ha spiegato che per quanto riguarda “i ramoscelli di ulivo della Domenica delle Palme, la Conferenza episcopale umbra non ritiene prudente, date le doverose precauzioni igieniche e la difficoltà di distribuzione, che siamo noi a prepararli e inviarli". L'ulivo dunque "sarà benedetto a distanza per chi se li procura da sé, unendosi alla messa parrocchiale o alla messa del vescovo attraverso i mezzi di comunicazione disponibili".

La Conferenza Episcopale Italiana ha poi ha messo a disposizione dei fedeli un sussidio "per fare della propria casa un luogo di preghiera e di celebrazione per la liturgia" in cui fornisce indicazioni univoche per la benedizione degli ulivi 'domestici'. Per la celebrazione casalinga lo stesso sussidio suggerisce l’utilizzo di alcuni rametti d’ulivo (o una pianta verde), un crocifisso e una lampada. Lo schema prevede una introduzione, la recita di alcuni Salmi e poi la proclamazione del Vangelo di Matteo che parla dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Al termine una preghiera a più voci e l’invocazione finale della «benedizione del Padre». Presente anche una meditazione da leggere dopo il Vangelo. "Un membro della famiglia - si legge nel documento della Cei- porta sul tavolo il vaso con i rami d’ulivo, di palma o di altre pianta verde. Colui che guida la celebrazione dice la seguente preghiera.

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Dio onnipotente ed eterno,
attraverso un ramo di ulivo
hai annunciato a Noè e ai suoi figli
la tua misericordia e l’alleanza con ogni creatura,
e attraverso rami di alberi
hai voluto che tuo Figlio Gesù
fosse acclamato Messia,
Re di pace, umile e mite,
venuto per compiere l’alleanza definitiva:
guarda questa tua famiglia
che desidera accogliere con fede
il nostro Salvatore
e concedici di seguirlo fino alla croce
per essere partecipi della sua risurrezione.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen"

In questo contesto, come si vede, non c'è spazio per palme o ulivi fai-da-te (che possono avere comunque uno scopo decorativo, oltre che rappresentare un modo per coinvolgere i bambini della famiglia), ma sarà facile trovare in casa una pianta verde di qualsiasi specie per la celebrazione domestica.

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