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Il coronavirus fa meno paura: giù acquisti online e timore di contagio, ma c'è ansia per il lavoro

Un sondaggio della SWG evidenzia un trend di 'normalizzazione', pur nel 'raffreddamento' dei rapporti interpersonali e nella preoccupazione per la crisi economica. 'Bocciata' la app Immuni

I dati incoraggianti delle ultime settimane hanno ridato coraggio e speranza a un'Umbria che dopo la fase più acuta dell'emergenza coronavirus cerca ora di ripartire, aprendosi al turismo con una campagna di promozione per un a regione "bella e sicura" grazie alla riduzione costante di contagi, attualmente positivi e ricoverati. Con i reparti di terapia intensiva che pian piano si svuotano in tutta Italia, nel Paese il Covid-19 sembra ora far meno paura e nel Paese continua il processo di 'normalizzazone', come evidenziano anche i risultati di un sondaggio pubblicati sul sito di 'SWG' (che lo ha svolto tra il 10 e il 12 giugno su un campione di 800 soggetti). Resta però alta la preoccupazione per la crisi economica.

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'NORMALIZZAZIONE' - Se tende a ridursi la preferenza per gli acquisti online (passata dal 49% dell'11 maggio al 34% del 12 giugno) con il ritorno agli store fisici e ai centri commerciali (rigidi del resto i protocolli anti-Covid imposti dal governo agli esercizi), sembra però mutata la qualità delle relazioni interpersonali, vissute in maniera più fredda e controllata, con un distanziamento che va al di là di quello fisico. Si stabilizza comunque il 'senso di sicurezza' nell'uscire di casa per andare al lavoro, visitare amici e parenti o fare spese, mentre resta il timore per bar e ristoranti, spostamenti fuori regione (un problema per un turismo in 'apnea') e ancor di più per spettacoli al chiuso e mezzi pubblici.

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IL CONTAGIO - Scendono al 18% i 'molto preoccupati' per il virus (al 22 marzo erano il 57%), mentre sono il 59% quelli 'abbastanza' preoccupati, il 19% i 'poco' e il 4% quelli 'per niente' preoccupati. Cala poi al 38% (al 22 marzo era del 54%) la quota delle persone che ritengono 'probabile' contrarre il Covid-19 (il 24% lo ritiene 'abbastanza' e il 14% 'molto' probabile), mentre per il restante 62% è 'poco' (31%) o 'per nulla (31%) probabile.

L'ECONOMIA - A far paura sono le ricadute dell'epidemia sull'economia e sull'occupazione, con la metà del campione preoccupato di subire le conseguenze della crisi: sono il 33% quelli che ritengono probabili licenziamenti da cui pensano non saranno coinvolti, il 13% quelli che temono di perdere il posto e il 3% quelli che sono già stati licenziati.

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APP 'IMMUNI' - Scetticismo poi sulla app 'Immuni', tra gli strumenti scelti dal governo per il tracciamento del contagio che dovrebbe facilitare la convivenza con il Covid-19 dopo le lunghe settimane di 'lockdown'. L’ha scaricata solo il 7% degli italiani (e solo il 5% l’ha usata) anche se il 42% ha intenzione di farlo a breve. La maggioranza però (51%) non l’ha scaricata e non vuole farlo in futuro: il 40% perché la ritiene inefficace, il 30% per motivi di privacy.

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