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Servizi educativi, accordo tra mondo della cooperazione e Anci per la tutela dei lavoratori del settore

L'accordo tutela le persone più fragili, offre un sostegno concreto alle famiglie e agli utenti in un momento di sospensione dei servizi e delle attività assistenziali, educative, di socializzazione e cura

sì è conclusa stamattina la trattativa che ha portato all’accordo tra le centrali cooperative, le organizzazioni sindacali, la Regione Umbria e l’Anci Umbria, riguardo alla sottoscrizione del Protocollo di Intesa sull’applicazione dell’articolo 48 del decreto Cura Italia.

Un accordo che serve a "dare risposte urgenti, in questa fase straordinaria di emergenza sanitaria e socio-economica del paese, ai bisogni degli anziani, dei disabili, delle persone in difficoltà, dei bambini e alle loro famiglie, e contemporaneamente, salvaguardare la continuità retributiva dei lavoratori operanti nei servizi e gli operatori del terzo settore che instancabilmente e con professionalità lavorano in questa situazione così critica". L'accordo è stato raggiunto in videoconferenza, fra Anci Umbria, Legacoopsociali Umbria, Federsolidarietà-Confcooperative Umbria, Agci Solidarietà Umbria, Cgil Funzione pubblica, Cisl Federazione lavoratori pubblici e dei servizi, Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali e del Turismo – CISL Umbria, Uil Federazione Poteri Locali.

"Il protocollo – commenta il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti – ha una duplice validità: da un lato, tutela le persone più fragili, offre un sostegno concreto alle famiglie e agli utenti in un momento di sospensione dei servizi e delle attività assistenziali, educative, di socializzazione e cura, con ancora più forza, dettata proprio dal momento di emergenza straordinaria. Ciò anche in ottemperanza al principio generale, giusto e condivisibile, di non lasciare indietro alcuno; dall’altro, tutela i lavoratori del terzo settore".

Le centrali cooperative e le organizzazioni sindacali hanno espresso “soddisfazione” per l’accordo perché "rappresenta un importante strumento per garantire, nell’emergenza, adeguati servizi di welfare ai cittadini e diritti e dignità ai lavoratori del sociale. Un’esperienza pilota a livello nazionale che costituisce anche il punto di partenza per iniziare il necessario lavoro di ricostruzione del Paese e dell’Umbria, che impegnerà tutti nei prossimi mesi".

Le cooperative sociali si impegnano a rimodulare e riorganizzare i servizi di welfare, sospesi a causa delle misure di contenimento del contagio da Covid19 in accordo con i Comuni e le Asl dell’Umbria mentre le amministrazioni pubbliche umbre si impegnano a pagare integralmente i servizi riorganizzati o rimodulati. Per il periodo transitorio di marzo e aprile 2020, inoltre, l’accordo prevede che i servizi sospesi saranno integralmente fatturati dalle cooperative sociali e integralmente pagati dalle amministrazioni pubbliche.

Le cooperative sociali non utilizzeranno gli ammortizzatori sociali e garantiranno piena retribuzione a tutti i lavoratori occupati nei servizi sospesi, ma comunque pagati dai Comuni e dalle Asl alle cooperative sociali.

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