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Coronavirus, dalle shopper a cuffie e gambali per gli operatori sanitari: "Il nostro contributo a chi è in prima linea"

L'Anastasis di Città di Castello ha riconvertito la produzione e ha già regalato le prime realizzazioni all'ospedale. "Andremo avanti così finché l'emergenza continuerà"

La catena della solidarietà si allunga ogni giorno. L'Anastasis di Città di Castello ha una storia ventennale nel settore tessile, ha prodotto e produce borse e shopper in tessuto non tessuto. Adesso ha aggiunto nuove linee: gambali, cuffie, mascherine per gli operatori sanitari dell'ospedale di Città di Castello.  L'impresa artigiana nata nel 1999 (oltre 20 anni fa) da un idea di Manuela Poderini e Marcello Marini, moglie e marito ha deciso di fare la sua parte e dare il proprio contributo a chi è in prima linea.

“Per 20 anni siamo stati stata una manifattura tessile specializzata nella produzione di shopper e borse, in tnt. L'avvento del coronavirus, ci ha indotto ad iniziare la produzione di mascherine, gambali, ed altri articoli purtroppo necessari in questo periodo. Nel contempo abbiamo iniziato presso il Politecnico di Milano le pratiche per la certificazione delle mascherine che produciamo. In questo triste momento, noi crediamo che le imprese debbano fare la loro parte e noi cerchiamo di fare del nostro meglio, stiamo quindi regalando a varie istituzioni prodotti di nostra produzione, ospedale in primo luogo”, hanno precisato Poderini e Marini. 

Cinquecento paia di gambali per l’ospedale di Città di Castello  e 70 cuffie da mettere subito a disposizione “Anastasis non è un azienda fasonista, cioè una che produce per conto terzi, ma è una manifattura con marchio proprio che vende borse e shopper di proprio design in tutta Italia con discreto successo (è vero, andiamo molto bene fortunatamente). La nascita dell'azienda si è verificata a seguito della chiusura di uno stabilimento di Città di Castello, dove mia moglie Manuela lavorava. Infatti le prime dipendenti furono le colleghe di lavoro. E' nostra volontà – concludono - proseguire con le "opere buone" nei confronti di queste straordinarie persone che lavorano per tutta la comunità in difficoltà, quindi oltre a quanto fatto e stiamo facendo, noi proseguiremo con queste donazioni per tutte le settimane, speriamo poche, che la pandemia perdurerà”.

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