Fase 2, parrucchieri ed estetisti magionesi scrivono a Tesei: "Così possiamo salvare le nostre attività"
Richieste e proposte degli operatori dei servizi alla persona: "Riapriamo prima dell'1 giugno"
Parrucchieri, estetisti e barbieri magionesi scrivo alla presidente della Regione, Donatella Tesei, e al sindaco di Magione, Giacomo Chiodini. Scrivono per sottolineare le loro difficoltà e le poche certezze per il futuro nella cosiddetta fase 2 dell'emergenza covid-19-
"Chiediamo una vostra proficua collaborazione affinchè le nostre piccole aziende che hanno subito dei danni economici e morali in questi mesi di chiusura, possano ripartire in sicurezza e in tempi stretti, per scongiurare la chiusura degli stessi - legge nella lettera - Non sappiamo ancora oggi quali saranno i protocolli di sicurezza sanitaria e quando potremo riaprire le nostre attività e quindi ricominciare a lavorare, ma confidiamo anche e soprattutto nella determinazione della presidente Tesei e del sicuro supporto del Comune di Magione per ripartire prima del 1 giugno".
E chiedono: "Moratoria per tasse e tributi comunali per il tempo equivalente al periodo di chiusura che a oggi sono di circa 3 mesi; un protocollo chiaro e inequivocabile riguardo la Sanificazione individuale che sia a tutela dei lavoratori e dei clienti; flessibilità su orari di apertura con un margine temporale che va dalle8 alle 22 e senza obblighi di chiusure settimanali, cosi da poter lavorare in piu turni e non lasciare i dipendenti a casa, fino a quando non si saranno ristabiliti i normali iter di vita quotidiana come prima della emergenza; la possibilità di poter ospitare 1 cliente ogni 15 metri quadrati di negozio, in tal caso verranno eliminate le aree di attesa e quindi le soste all’interno dei saloni".
"Nell’eventualità che ci siano più collaboratori che però causa dimensione dei saloni, non potranno lavorare - aggiungono - chiediamo di prendere in considerazione la possibilità di effettuare il servizio a domicilio che sarà dimostrabile tramite scontrino fiscale e garantendo gli standard di protezione con l’ausilio di mascherine, visiere, guanti e materiali usa e getta e di tutto quello che ci verrà richiesto dalle autorità. Infine chiediamo di consentire a tutti i saloni di settore, l’applicazione di una tariffa simbolica nominata come “kit personale” che prevede tutto il materiale monouso come kimono, asciugamani, mantelline, spazzole e pettini igienizzati monouso. La somma da richiedere in via simbolica è di 3 euro.Concludiamo con chiederle un’accelerazione riguardo la comunicazione e le indicazioni per poterci mettere il linea con le normative attuali in materia di sanificazione".