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VISTI PER VOI Al teatro della Filarmonica di Corciano la toccante ricostruzione dell’ultima ‘tranche de vie’ della divina Sarah Bernhardt

Sul palcoscenico Lucrezia Lante della Rovere e Stefano Santospago (diretti da Daniele Salvo e con il testo di Eric-Emmanuel Schmitt) a proporre una rielaborazione da «Memoir» di John Murrell

Al teatro della Filarmonica di Corciano la toccante ricostruzione dell’ultima ‘tranche de vie’ della divina Sarah Bernhardt.

Sul palcoscenico Lucrezia Lante della Rovere e Stefano Santospago (diretti da Daniele Salvo e con il testo di Eric-Emmanuel Schmitt) a proporre una rielaborazione da «Memoir» di John Murrell.

Un dialogo intrigante, denso di momenti gioiosi e dolorosi, rievocati sul filo della memoria di una avventura esistenziale intensamente attraversata.

Teatro e metateatro, vita reale e immaginata, arrisa, derisa, pianta e rimpianta.

Di certo il bilancio di un grande passato ormai irredimibile. Se non rivissuto attraverso la lente della nostalgia e del rammarico. Filtrati dal dolore e dalla malattia.

Straordinarie le due interpretazioni. Scontata, per chi scrive, la bravura di Lucrezia conosciuta da tempo. Vedo, e ammiro, per la prima volta Stefano Santospago, figura polimorfa e convincente (qualche richiamo, anche fisiognomico, all’indimenticabile GianricoTedeschi). Santospago passa con disinvoltura dal comico al tragico, nei ruoli della madre, del marito, del chirurgo, di Wilde, con una scioltezza eccezionale. Uno specchio prezioso, che riflette e fa riflettere.

Uno spettacolo intenso, divertente, con musiche calzanti. Insomma: quello che è ormai raro a trovarsi in un appiattimento generale paratelevisivo che mortifica il palcoscenico. E mi astengo dall’esemplificare.

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