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Umbria, le cooperative sociali 'chiamano' l'assessore Coletto: "Denunciamo i problemi da mesi"

In Umbria nelle 300 cooperative sociali sono occupati 8.000 soci lavoratori, di cui 800 persone svantaggiate

Il mondo della cooperazione sociale chiama la Regione e avanza delle richieste, delle vere e proprie priorità: assicurare la continuità dei servizi sociali, socio assistenziali e socio sanitari; garantire a tutti gli operatori delle cooperative sociali l’accesso ai tamponi ed alle misure di prevenzione e di diagnostica per monitorare il Covid-19; garantire immediata ed integrale applicazione da parte delle Aziende USL del protocollo d’intesa sottoscritto il 21 aprile scorso da Regione Umbria; adeguare le rette dei servizi accreditati; adottare una norma regionale che contrasti gli appalti guidati dalla logica del massimo ribasso.

Tutti argomenti che sono sul tavolo di discussione con l'assessore Luca Coletto, compreso il riconoscimento alla cooperazione sociale ed agli Enti del Terzo Settore del ruolo attivo nella fase di co-programmazione e co-progettazione delle politiche pubbliche.

“Da mesi denunciamo i problemi che affliggono il settore - afferma Andrea Bernardoni di Legacoopsociali - in questi mesi però poco è stato fatto per affrontarli ed almeno in pare risolverli. Il 14 giugno scorso nel primo ed ultimo incontro che abbiamo avuto con la Presidente Tesei abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di crisi, dove poter rappresentare le istanze di un comparto delicato ed essenziale per la tenuta socio-economica della Regione, ma non siamo stati ascoltati. Venerdì scorso abbiamo scritto ai prefetti ed alla Presidente della Regione per chiedere un incontro urgente. Oggi (ieri, ndr) abbiamo ricevuto la convocazione da parte dell’Assessore Coletto. Siamo fiduciosi che a partire dall’incontro con l’Assessore in programma domani inizieremo ad affrontare nel merito i problemi che interessano la cooperazione sociale”.

In Umbria nelle 300 cooperative sociali sono occupati 8.000 soci lavoratori, di cui 800 persone svantaggiate impegnati nel garantire la presenza di una rete capillare di servizi educativi, sociali e socio sanitari in tutta la regione di cui usufruiscono ogni giorno 50.000 umbri e nel fornire servizi di grande importanza per la comunità come, ad esempio, la ristorazione scolastica.

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