INVIATO CITTADINO L’Agimus chiude i concerti all’Unistra con ‘A place to be’. Perché il jazz, a Perugia, non basta mai
Un concerto di caratura internazionale, con al centro il lavoro di Marco Evangelista, polistrumentista (pianoforte e flicorno) e compositore
L’Agimus chiude i concerti all’Unistra con ‘A place to be’. Perché il jazz, a Perugia, non basta mai.
Un concerto di caratura internazionale, con al centro il lavoro di Marco Evangelista, polistrumentista (pianoforte e flicorno) e compositore. Uno dei figli eccellenti delle clinics Berklee di Pagnotta. Con lui, il formidabile batterista Fabio D’Insanto, a scandire con discrezione musiche originali. Col bassista Stefano Fanini, puntuale e pregevole.
Voce di Barbara Baldaccini. Per “poetry”, ospiti internazionali quali Jason Johnson con cappello da cow boy e bastone da sciamano. Insieme a Mike Warren, rapper da San Francisco.
Marco Evangelista è talento precoce, lattato da genitori pianisti. A sette anni partecipa a concorsi con esiti strepitosi. A undici scopre la tromba e il jazz. Partecipa alle clinics perugine e viene riconosciuto come “Miglior talento 2001”.
Poi si iscrive al Corso di composizione al conservatorio Morlacchi e consegue il diploma di secondo livello di Musica Antica e Direzione del Coro.
Spazia fra generi. Compie esperienze internazionali con trasferte etiopiche ad Addis Abeba, dove si approccia a interessanti esperienze musicali.
Riunisce le sonorità che lo hanno più colpito in “Musical Heritage”.
È del 2021 la fondazione di Mellotone Studium, uno studio-factory perugino da cui escono prodotti di vaglia: dal jazz al rock, dal cantautorato al rap.
Il suo più recente album “A place to be” è il frutto di una matura riflessione sulla propria esperienza umana e musicale. Il brano di chiusura “Vallingegno” scaturisce dalle memorie di un luogo magico dell’eugubino: una badia francescana in cui si mescolano sensazioni, profumi, atmosfere anche intime. Come la memoria commossa del padre di cui ricorre il ventennale dalla morte.