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Martedì, 23 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Sold out a Santa Maria Nuova, alla Pesa

Un concerto straordinario in memoria di don Mario Stefanoni, sacerdote eccezionale

Sold out a Santa Maria Nuova, alla Pesa. Un concerto straordinario in memoria di don Mario Stefanoni, sacerdote eccezionale, vera colonna della Chiesa perugina.

Evento che aveva immaginato e voluto lui stesso. Così il suo successore, don Calogero Di Leo, ha voluto dedicarlo al nome e alla memoria del caro don Mario. Nel cui nome, la chiesa si è riempita di suoi amici, fedeli, seguaci, amanti della musica, convinti del bisogno di una compresenza resa più forte dall’assenza.

Questo il sentire che percorreva palpabilmente le navate di una delle chiese più antiche e preziose della Vetusta. 

FOTO - Sold out a Santa Maria Nuova, alla Pesa. Un concerto straordinario in memoria di don Mario Stefanoni, sacerdote eccezionale


(foto Sandro Allegrini)

Pastore, “con l’odore delle pecore”, ha ricordato Calogero. Che accenna anche al prossimo restauro dell’antico organo, affidato alle mani, affettuose e competenti, di Eugenio Becchetti. Proposito che fa sempre capo a don Mario e cui occorre dare seguito.

Il priore dei canonici della cattedrale, il monsignore-filosofo Fausto Sciurpa, regala all’uditorio una cartolina del suo rapporto con don Mario. Intesa – ricorda – che acquistò vigore e confidenza durante la pandemia, quando concelebravano don Fausto, don Mario e don Saulo Scarabattoli, tre “pezzi da novanta”, in termini di cultura e spiritualità, della Chiesa perugina.

Fra i presenti aleggia il ricordo di tante omelie, solide e preziose, di tante confessioni indulgenti e comprensive, di qualche chiacchiera lungo le scalette di via Bontempi (e qui il riferimento non può essere che all’Inviato Cittadino che sente forte questa assenza).

Al fratello Roberto, splendida figura di educatore, non regge la voce e si limita a un sobrio ringraziamento, condito di gratitudine e lacrime.

Il concerto mette in evidenza una messe di talenti eccezionali. A partire dal soprano Elena Vigorito, dalla vocalità potente e raffinata, il primo violino Sayako Obori (già vincitrice del premio alla memoria di mio padre, Giuseppe Allegrini), l’Orchestra da Camera Giovanile dell’Agimus (diretta dal mitico Salvatore Silivestro), il Coro dell’Università degli Studi, con la Maestra Marta Alunni Pini. Compagini prestigiose e affiatatissime, con al loro interno Maestri di assoluta eccellenza (ne conosco molti di loro personalmente che sono, a loro volta, direttori, cantanti e strumentisti di vaglia).

Programma di lusso, a far capo dalla notissima Aria sulla IV corda di Bach (amatissima da Piero Angela), con Mozart, Stradella (orchestrato da Silivestro), Barber e lo stesso Silivestro: autore di un ‘Panis Angeliscus’ che ha fatto tremare le vene dei polsi e palpitare i cuori.

Anche la chiusura con “In memoria” di Silivestro ci ha aiutato a riscoprire la formidabile forza evocativa della musica, linguaggio universale, tanto caro a don Mario. Il quale, come i preti di una volta, dialogava disinvoltamente col pentagramma.

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