INVIATO CITTADINO Quando la musica classica entra alla pro Ponte e vola alto… pro-Ucraina
Un concerto straordinario per qualità e finalità
Quando la musica classica entra alla pro Ponte e vola alto… pro-Ucraina.
Un concerto avente carattere di eccezionalità, offerto da quattro grandi del pentagramma. Sul palco il maestro violinista Patrizio Scarponi (Etrusco d’Oro 2021) che ha inteso donare al suo paese una cascata di note, accompagnato dai colleghi del Trio d’Archi di Perugia e dall’egregio pianista Giuseppe Pelli.
Con Scarponi, oltre a Pelli (amico e complice di tante avventure artistiche), Gualtiero Tambè, viola; Vito Vallini, violoncello. Tutti accreditati da un curriculum da urlo e da fruttuose esperienze condivise.
Non capita sovente di poter ascoltare un concerto di rango all’interno di un capannone industriale, adattato a riecheggiare sonorità straordinarie. Che sono comunque arrivate alle orecchie e al cuore dei convenuti. Stimolandoli anche ad aprire l’animo e… il portafogli. Già perché l’iniziativa aveva scopo benefico.
Il programma ha previsto Musiche di Beethoven, Schubert, Tchaikovsky, Massenet, Saint-Sains, Paganini.
Nello specifico, Scarponi e Pelli hanno eseguito la romanza op. 50 di Beethoven. Valini e Pelli “Il cigno” di Saint-Saens. Tambè e Pelli “Meditation” di Massenet. Scarponi e Pelli un appassionante “Schindler List”. Il Trio d’archi, l’op. 9, n. 3 di Beethoven. E Giuseppe Pelli il Notturno di Chopin, opera postuma in do diesis minore, composta molto probabilmente a Varsavia nell'estate del 1830.
Pubblico toccato, fino alla commozione, espressa con parole di lusinghiero apprezzamento da Roberta Cardinali, vicepresidente della meritoria Associazione che opera nel nome e nella memoria degli antenati Etruschi del fiume.
Il presidente Antonello Palmerini strappa una promessa: appena questo doloroso conflitto avrà termine, la stessa compagine artistica offrirà alla cittadinanza un concerto al Parco degli Etruschi.
Proposta accettata e partecipata con entusiasmo. Perché, anche se non è forse vero che la bellezza salverà il mondo, è certo che la musica rende più sopportabile questa affascinante e misteriosa vicenda chiamata vita. Nel segno della solidarietà fra gli uomini. Accomunati dalla condivisione dell’avventura esistenziale. Ispirati dalla fede e dalla solidarietà che fece scrivere a un filosofo greco: “È un dio colui che aiuta i propri simili”.
Intanto, ricambiando la frugale apericena offerta dall’Associazione degli Etruschi ponteggiani, i convenuti hanno donato la somma di mille euro che confluiranno alla Caritas come aiuti a favore delle sfortunate popolazioni ucraine.