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Venerdì, 19 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Grande concerto del violinista Paolo Castellani alla chiesa San Barnaba

Prova generale della prossima trasferta statunitense

Grande concerto alla chiesa di San Barnaba di via Cortonese. Sugli scudi il violinista Paolo Castellani. Accompagnato dall’orchestra da camera San Barnaba, diretta dal M° Luca Morgantini.

Una performance di rango che costituisce, per così dire, la ‘prova generale’ del concerto che il violinista perugino terrà negli Stati Uniti, a Chicago, in Illinois. Evento in calendario per il 3 e 4 giugno con la Chicago Sinfonietta. Non inganni il diminutivo, dato che si tratta di una compagine prestigiosa e apprezzata nel mondo. Nell’occasione – ricorda il sito ufficiale – si celebra il 175° anniversario di San Pietro. Con Mozart e nuova composizione di P. Robert Hutmatcher: solista ospite il Nostro.

Paolo ha eseguito il concerto per violino e orchestra Kv. 216 in tre movimenti. Ad accompagnarlo i primi violini: Luca Arcese, Pierluigi Mencaglia, Alessia Monacelli e Gabriele Menna. I secondi: Silvia Palazzoli, Gustavo Gasperini, Stefano Franca e Chiara Mezzetti.

Le viole: Elga Ciancaleoni, Luca Moretti e Andrea Giacometti. I Violoncelli: Edoardo Sbaffi e Luca Ricci. Al contrabbasso Federico Passaro. Oboi: Marco Rocchini e Urangoo Myagmar. Corni: Fausto Ricci e Gabriele Ricci. Flauti: Marta Andreoli e Denise Tamburi.

La seconda parte del concerto ha proposto Mozart (sinfonia n. 29 in la maggiore Kv. 201).

Un intermezzo molto toccante ha visto proporsi l’attore e musicista Luca Tironzelli come voce recitante a scandire l’Addio alla terra di Schubert col frammento dal poema “Il Falco” di Adolf von Pratobevera. Luca ha ricordato, con intensa commozione, la vicenda della malattia di Paolo Castellani, miracolosamente sopravvissuto a una gravissima traversia di salute. Per l’occasione realizzammo gruppi di preghiera. I medici fecero l’impossibile per recuperare il cuore sfinito dell’amico Paolo. Che ora si propone più in forma che mai. Dicendo: “Mi avevano profetizzato la fine della mia carriera artistica. Con fede, impegno e sacrificio non solo ho recuperato per intero, ma mi sembra di poter suonare meglio di prima”. Se ne sono accorti quanti stipavano la chiesa di don Nello Palloni. Il cui ‘zampino’ è forse dietro il miracoloso recupero di un artista immenso come Paolo Castellani.

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