rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

INVIATO CITTADINO Buon compleanno, Giancarlo Giannini

Gli auguri al grande collega da parte dell’attore assisiate Alfiero Toppetti

Buon Compleanno, Giancarlo. Gli auguri al grande collega da parte dell’attore assisiate Alfiero Toppetti.

Che esordisce ricordando: “Ho lavorato con Giannini nel film Il cuore altrove (2003), di Pupi Avati. È stata un’esperienza umana e professionale che non dimenticherò”.

Che ruolo interpretavi?

“Vestivo i panni di Renato, fratello di Cesare (Giannini), titolare della sartoria vaticana”.

Quale la storia?

“Nel plot accade che il figlio di Giannini (Neri Marcorè) s’innamori di una alunna non vedente (Vanessa Incontrada)”.

Quale il tuo rapporto personale con un mostro sacro come lui?

“Giannini è un attore stupendo e una persona speciale. Un uomo di grandi capacità professionali e dotato di una strepitosa umanità. Eccelle nel doppiaggio, nella regia, nella recitazione e, di recente, anche nella scrittura”.

Ci racconti l’esordio?

“Quando Pupi mi chiamò, ricordo che rimasi di sasso alla semplice idea di lavorare con questo mostro sacro. Tanto che ero addirittura indeciso se accettare o no”.

Perché questa incertezza?

“Ero in imbarazzo. Fu lo stesso Giannini a rassicurarmi, dicendomi: ‘Toppetti, sta’ tranquillo. Ci sono io e ti starò vicino. So a memoria tutte le parti, compresa la tua’”.

Era vero?

“Proprio così. Fu di parola. Si rivelò una persona speciale e mi dimostrò stima e amicizia”.

Vuoi farci qualche esempio?

“Ricordo che, nelle pause di lavorazione, andavamo in giro presso laboratori di restauro della zona, dato che Giannini era appassionato di decorazione del legno. Parlava con artigiani, ebanisti, falegnami, lustrotti, doratori. Voleva sapere tutto sulla doratura, sulla laccatura, sul trattamento del legno”.

Era una curiosità o una passione concretamente praticata?

“Ne capiva parecchio. Tanto che riferiva di manutenere da solo le porte di casa sua, naturalmente d’epoca”.

Perché affermi che fosse una persona speciale?

“Ho lavorato coi grandi. Pozzetto era professionale, ma molto riservato [Avati lo ha recuperato recentemente, ndr]. Preferiva stare appartato. Mangiava nella sua roulotte quello che gli preparava un suo collaboratore. Villaggio era cordiale, coltissimo e alla mano. Banfi lo conoscevo dalla tv e ci parlavamo amichevolmente. Anche se in qualche occasione si era rivelato poco generoso. Ma il fatto è che nel cinema ognuno è portato a pensare per sé. In qualche caso, gli attori principali snobbano quanti ricoprono ruoli minori. E questo, umanamente, costituisce un limite”.

Hai però conosciuto anche colleghi generosi!

“Esattamente. Ho sperimentato che quelli veramente grandi sono migliori delle mezze cartucce e non si dànno tante arie”.

Cosa vuoi dire a Giancarlo Giannini, oggi ottuagenario?

“Voglio dire che gli anni contano relativamente. E che la vera ricchezza è costituita dalle doti di cultura e umanità. Tutto il resto è panna montata. Dunque, auguri Giancarlo!”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

INVIATO CITTADINO Buon compleanno, Giancarlo Giannini

PerugiaToday è in caricamento