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Una data per un doppio compleanno: il 12 giugno si celebrano due eccelsi poeti perugini

La proposta di indire, per il 12 giugno di ogni anno, la giornata della poesia perugina, con pubbliche letture di Penna e di Spinelli davanti alla Fontana

12 giugno, una sola data per il compleanno dei due massimi poeti perugini di sempre. Sandro Penna, a buon diritto considerato uno dei più grandi poeti del Novecento, e Claudio Spinelli, che seppe portare a dignità letteraria la lingua perugina, immortalando luoghi, persone, eventi identitari della nostra città.

Sandro Penna era nato, il 12 giugno 1906,  in via Mattioli, a Porta Sole, restandovi fino all’età di un anno. Altre sette le successive dimore: via Bonazzi, Corso Vannucci, via Bottinelli, via Vincioli, via del Fagiano, via Vermiglioli, via della Luna. Cambiamenti dovuti all’insolvenza del padre, titolare di un negozietto in via Mazzini e sempre inseguito dai creditori.

Penna diventa ragioniere a San Francesco al Prato e subisce l’isolamento in una città che rifiutava la sua diversità, inducendolo a scappare nella capitale. Avrebbe dimenticato Perugia, tornandovi non più di due/tre volte. Con dolore. La sua lirica, limpida e altissima, resta prototipo insuperabile di un attaccamento indefettibile per la vita e per l’amore. Declinato nella versione omoerotica, intrisa di sentimento.

Varie le iniziative penniane tenute nella Vetusta. Ricordo il memorabile convegno ai tempi di Roberto Abbondanza e il tentativo (frustrato) di riportare a Perugia l’archivio personale, negato dall’esosità del poeta romano che lo detiene. Poi il bel documentario di Giulietta Mastroianni, realizzato per il Corciano Festival 2006: “La città vuota: Sandro Penna e Perugia”.

Infine la mia iniziativa per il centenario dalla nascita (assecondata dalla Stranieri e dal Comune di Perugia) di apporre sulla casa natale in via Mattioli 17 (ex civico 7), all’ingresso dell’appartamento, oggi di proprietà Corvi, una lapide col distico più bello: “Io vivere vorrei addormentato / entro il dolce rumore della vita”.

Nel 2018, ai Notari, è stato presentato il Meridiano di Penna, curato da Roberto Deidier: un lavoro fondamentale che riunisce tutta la produzione in prosa e in poesia. Ma ogni tanto giunge una brutta notizia, come quella della tomba a Roma, abbandonata e negletta. Un’immagine da far stringere il cuore. Che fare? Riportare quei miseri resti a Perugia, nella tomba di famiglia, accanto al fratello minore Beniamino? Chissà se Penna lo avrebbe desiderato. Ormai la sua casa e i suoi amici erano romani: Pasolini, Moravia, la Morante…e a Roma si è svolta la sua vita.

I più grandi lettori di Penna sono Roberto Biselli e Gian Franco Bogliari, già docente di italianistica a Palazzo Gallenga. Claudio Spinelli era nato in via della Viola, il 12 giugno 1930. Poi aveva vissuto a lungo in via dell’Arco, oggi divenuta (su mia iniziativa) via Claudio Spinelli, vicina al liceo ginnasio Mariotti.

Il nome e la memoria di Claudio sono tenuti alti dall’Accademia del Dónca e dai suoi tanti estimatori che ne mantengono vivissimi la stima e l’affetto. Con la concorde approvazione dei figli Daniele e Fabiana e della moglie Olga. Oltre che dell’affezionatissimo fratello Nello. Bello ricordare che esiste tuttora un “Claudino Spinelli”, il figlio di Daniele, che porta con onore il nome del nonno.

Personalmente ho realizzato non meno di una decina di eventi in memoria del poeta. Memorabile quello alla Stranieri con Filippo Timi che ne lesse la pagina con commozione e professionalità. Ma ogni spettacolo, ogni occasione è utile per far vibrare i cuori di commozione, col Trio del Dónca (Fausta Bennati, Leandro Corbucci, Gian Franco Zampetti) a farci ridere e piangere. Ma sono anche tanti altri i bravi lettori della pagina di Claudio, sempre amatissimo nella sua città. Fra tanti, mi piace ricordare il musicista Nino Marziano, raffinato dicitore e sensibilissimo attore.

Come concludere? Oggi occorre festeggiare e ricordare con orgoglio figure di tale elevatissima caratura. Siamo perugini, siamo gente tosta, ma abbiamo il cuore tenero e l’animo sensibile. E ci pare proprio che la coincidenza del compleanno dei due poeti sia qualcosa più di un caso. Una proposta personale a Leonardo Varasano. Perché non istituire la giornata del ricordo congiunto di Sandro Penna e Claudio Spinelli, con pubbliche letture da effettuare, nell’arco della giornata, davanti alla nostra Fontana? I lettori li porto io. A gràtise.

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