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Cimitero Nuovo di Monterone, finalmente regolati gli accessi con automezzi

Non più una pista da corse, ma un luogo dove si entra nel rispetto di regole precise

Cimitero Nuovo (Monterone): finalmente regolati gli accessi con automezzi. Non più una pista da corsa, ma un luogo dove si entra nel rispetto di regole precise. E divieti.

Era ormai divenuto un vizio deprecabile, quello di entrare liberamente con le automobili, sfrecciando fra i viali e finendo col creare situazioni di pericolo. Anche perché i visitatori sono, in genere, persone in età, dai riflessi (absit iniuria verbis) non prontissimi.

Leggiamo con soddisfazione due avvisi, affissi a un cavalletto a destra del cancello.

Il primo, a cura della Polizia mortuaria, recita: “Nei cimiteri non si può entrare che a piedi”. Declinando poi che: “Per motivi di salute o di età, il dirigente può concedere il permesso di visitare tombe familiari a mezzo veicoli”.

Un secondo manifestino, sotto all’avviso di chiusura alle 17:30, avvisa: “Per accedere con mezzi, mostrare alla telecamera il documento disabile”.

Come si vede, poco ci voleva a mettere ordine nel caos. D’altronde, al cimitero monumentale non è consentito l’accesso coi mezzi. Dunque, era anche questione di equità fra cimitero vecchio e nuovo.

NOTAZIONE STORICA. C’è da rimpiangere il tempo in cui il cimitero era vigilato da un custode (“portiere”) che risiedeva all’ingresso, subito dopo la chiesa. Teneva in ordine, sorvegliava, custodiva le chiavi delle cappelle, faceva piccola manutenzione. Oggi quei locali sono vuoti e abbandonati al degrado, con le persiane che cadono letteralmente a pezzi, piccioni che entrano dai vetri rotti e lasciano guano. Chissà quanti ‘senza casa’ sarebbero ben lieti di poter vivere in questo “portierato”, paradiso terrestre in cui non si pagavano locazione e bollette. Una volta era un posto molto ambìto. Oggi si deve risparmiare su tutto. Anche sul luogo dell’estremo riposo. Con disservizi, come quello di qualche anno fa, quando dei visitatori rimasero chiusi all’interno e qualcuno ebbe a sentirsi male, prima che arrivassero i pompieri a “liberarli”. Ma c’è chi, tutto questo, ossia la negligenza e l’abbandono, decide di chiamarli “progresso”.

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