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Cibi sintetici, il ministro Lollobrigida: "Con il nostro decreto abbiamo messo l'argine a una deriva"

Il ministro con la titolare del dicastero del lavoro oggi a Bastia Umbra. Calderone: "Migranti, no ad altri click day. Flussi vanno pianificati"

"Siamo la prima nazione al mondo che evita una deriva che trasforma il cibo in qualcosa che ha poco a che fare con la qualità e il benessere". Così  il ministro dell'agrucoltura e della sovranità alimentare,  Francesco Lollobrigida alla luce del disegno di legge che vieta produzione e commercializzazione di cibo sintetico. Il ministro a Bastia Umbra, ha preso parte all'inaugurazione di Agriumbria, insieme al ministro del lavoro e delle politiche sociale, Marina Elvira Calderone. Presenti anche il sottosegretario all'Interno, Emanuele Prisco, il senatore Franco Zaffini, la presidente della Regione, Donatella Tesei, e quello dell'Assemblea legislativa, Marco Squarta.

"Siamo qui a vedere come i nostri agricoltori,  i nostri allevatori producono il nostro buon cibo italiano. Questo veniamo a difendere insieme a loro insieme a tutti quelli che vogliono continuare a nutrirsi di cibi qualitativamente adatti all'alimentazione umana" ha aggiunto Lollobrigida, sottolineando che "tutto il resto è solamente il tentativo di standardizzare i prodotti a vantaggio,  con ogni probabilità, di grandi multinazionali che indeboliscono l'ambiente,  la qualità e la nostra economia. Non ha senso". Ed è per questo che "tante regioni, anche di segno diverso, tanti amministratori, tanti cittadini hanno chiesto al governo di intervenire e il governo lo ha fatto con rapidità". "Crediamo che l'Europa debba crescere più forte con il rispetto e la tutela delle potenzialità di ogni nazione", ha così replicato poi, in riferimento agli "attacchi" ai prodotti agroalimentari italiani.  "Credo che sia oggettivo che ci sia da parte di alcuni il tentativo di garantire vantaggi alla propria economia ai danni però della nostra. E non va bene" ha aggiunto il ministro. "I prodotti italiani garantiscono benessere da millenni. E lo si vede guardando la popolazione, la durata media della vita. Il cibo è uno degli elementi essenziali del nostro modello culturale, nutrizionale e di civiltà.  Intendiamo difenderlo da qualsiasi aggressione, da qualsiasi parte provenga. Però in Europa abbiamo anche tanti amici che come noi difendono la qualità che è anche il valore aggiunto delle loro economie" ha ribadito ancora.

Si è, invece, soffernato sul flusso di manodopera, che interessa anche il settore agroalimentare, il ministro Calderone: "Credo che si debba tener conto di come è andata la giornata di prenotazione dei flussi di manodopera a fronte di 82.705 permessi di soggiorno che avevamo previsto ci sono state circa 240mila quindi terremo conto di questo anche nell’ottica del nuovo decreto triennale per i flussi che prevede una migliore analisi e distribuzione di quelle che sono le necessità dei singoli settori”.

“Al 28 di marzo abbiamo già fatto una prima riunione con le organizzazioni del mondo produttivo per capire quali sono le esigenze immediate e quindi stiamo lavorando per comprendere in che tempi riaprire a un nuovo momento di richiesta di flussi di manodopera, fermo restando che cambia la filosofia perché si fa una programmazione triennale” ha aggiunto ancora, ricordando che “all’interno del decreto non ci sono numeri fissi per gli accordi di collaborazione che verranno sottoscritti dal governo e dal ministero del lavoro nello specifico per formare i lavoratori nei Paesi di origine ed entrare nel nostro Paese con un percorso di collaborazione tra governi. Crediamo molto in questo passaggio perché ci consente di preparare in maniera ragionata i flussi di manodopera tenendo conto di quelle che sono le professionalità richieste nei vari settori”. Sul fronte occupati ci sono segnali positivi: "Dal punto di vista occupazionale mi aspetto un buon anno, le indicazioni sono già in questo senso, i dati generali ci dicono che l'occupazione tiene. È importante che continui così".  "Faremo, e stiamo facendo di tutto, per favorire le azioni che devono poi portare all'incrocio tra domanda e offerta di lavoro e far sì che le aziende che cercano lavoratori, li possano trovare".

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