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INVIATO CITTADINO A Mugnano la ciaramicola è tutta un’altra cosa

La parola a Renato Vernata, vigile custode di tradizioni popolari

A Mugnano la ciaramicola è tutta un’altra cosa. La parola a Renato Vernata, vigile custode di tradizioni popolari [suo, fra l’altro, il volume da me prefazionato e qui recensito].

Scrive Renato: “In questo periodo, in quasi tutta la provincia, si prepara la ciaramicola come dolce pasquale. Leggendo qua e là, vedo le foto del dolce e del modo in cui viene realizzato: è un torcolo, imbevuto di alchermes, ricoperto con una glassa”.

Perché l’alchermes? Perché si tratta di un liquore aromatico che contiene varie spezie, tra le quali cannella, chiodi di garofano, cardamomo”.

Quale la forma di quella di Mugnano?

“Il nostro paese ha una sua particolarità. A Mugnano da sempre si realizza la ciaramicola in una forma molto diversa ed anche una con variante dei componenti”.

Quale, in particolare?

“Da noi non si usa alchermes, bensì anisetta”.

Particolare interessante. A Perugia la ciaramicola si mangia a secco, magari accompagnata da un goccio di vin santo. Mentre si dice che quella mugnanese sia un prodotto da inzuppo, specie nel caffelatte.

La foto allegata mostra il ciambellone mugnanese, sovrastato da una croce, caratterizzata da quattro punti con glassa nell’intersezione con la circonferenza. Al centro ancora una montagnola glassata. Il tutto cosparso di codette colorate.

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