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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Grandi manovre e nuove locazioni delle scuole perugine per interventi edilizi e… una riflessione amara

La ex Littorio-Ciabatti-Montessori costituisce un fulgido esempio di architettura razionalista, bella e funzionale. Oltre al valore estetico, fra gli aspetti positivi: l’ariosità, la luce, l’annesso giardino

Grandi manovre e nuove locazioni delle scuole perugine per interventi edilizi e…una riflessione amara.

Ci sono edifici che per vetustà e condizioni di sicurezza vanno manutenuti. Il Comune di Perugia pone in essere un piano di riqualificazione che, causa pandemia, ha dovuto subire inevitabili rallentamenti.

PNF Scuola Littorio, oggi Ciabatti, edificata con criteri di architettura razionalista-2

Edifici come la Valentini all’Elce o la Ciabatti alla Pesa vanno assolutamente sistemati. Proprio la ex Littorio-Ciabatti, ad esempio, costituisce un fulgido esempio di architettura razionalista, bella e funzionale. Oltre al valore estetico, fra gli aspetti positivi: l’ariosità, la luce, l’annesso giardino.

Insomma: beni da tutelare e riportare a dignità.

Da qui l’esigenza di spostare le classi per la durata dei lavori. C’è chi storce la bocca, chi si adegua a malincuore. Ma è fuor di dubbio il fatto che si tratti di operazioni inevitabili. Anche se creano qualche disagio a carico di utenti, ragazzi e famiglie. Si direbbe: un prezzo da pagare per stare meglio domani.

la scuola Primo Ciabatti oggi-2

Un perugino doc come Fausto Pelliccia, autore peraltro di interessanti pubblicazioni su Ponte d’Oddi e la storia di famiglie e persone, scrive: “Si trasferiranno nei locali della scuola media di Montegrillo tutte le cinque classi della Sez E primaria Montessori più altre della Ciabatti”. Fin qui la cronaca.

Poi una riflessione amara: “Il trasferimento è momentaneo per le ristrutturazioni dei plessi, ma di fatto le Scuole Medie a Montegrillo sono morte per mancanza di iscritti”.

Aggiunge, in un altro post di analogo tenore “Morta la scuola media di Montegrillo: stanno facendo il trasloco all’Elce”.

Questa constatazione richiede una riflessione. Da parte di famiglie, dirigenti, responsabili e persone coinvolte. Una crisi è in genere figlia di premesse che la determinano. C’è da chiedersi qualche perché.


 

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