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Chiude la storica Libreria Paoline di Perugia: non solo libri, ma un punto di riferimento per la città

Le Figlie di San Paolo lasceranno il prossimo 18 Giugno la città di Perugia dopo quasi 70 anni di servizio. Suor Daniela Tripodi: "E' un taglio nel vivo per noi, ma quanto abbiamo seminato, fiorirà"

Dal prossimo 18 giugno le suore Paoline lasciano la città di Perugia. La notizia, circolata nei giorni scorsi, ha lasciato sgomenti i tanti frequentatori abituali della storica libreria religiosa di Piazza IV Novembre. “Cessata gestione” si legge nell’avviso. Si prospetta una grande perdita per la comunità perugina, di credenti e non. 

Le Figlie di San Paolo sono una Congregazione di donne consacrate a Dio, nella Chiesa cattolica, per l'evangelizzazione attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Fanno parte di un insieme di Istituzioni che formano la Famiglia Paolina. Il loro carisma si è sviluppato dopo il Concilio Ecumentico Vaticano II diffondendosi in tutti i Paesi del mondo, sebbene la congregazione sia stata fondata nel 1915 dal beato Giacomo Alberione. Il carisma si è sviluppato prima e dopo il Concilio dando "ali" alla Parola delle Scritture: la Bibbia prima del concilio era infatti in mano a pochi.

In particolare, quello che il fondatore don Alberione volle enfatizzare era il ruolo della donna nella Chiesa: da una società rurale che conosceva solo la figura femminile legata al focolare, Alberione colase il vero compito nella Chiesa della donna: pieno compimento nell'ambito vocazionale, pastorale, di apostole inviate. Insomma, una vera rivoluzione che portava alla piena integrazione della figura femminile nella pastorale e nella nuova evangelizzazione.

Abbiamo chiesto a suor Daniela Tripodi, una delle Figlie di San Paolo che animano la piccola comunità di religiose che gestisce la libreria di Perugia, i motivi di questa partenza.

“Le forze vengono meno - ci spiega - il motivo fondamentale è la mancanza di vocazioni e quindi di religiose che possano portare avanti questo servizio di evangelizzazione, che è il tema centrale del nostro apostolato”. 

"La libreria - ci spiega la religiosa - è presente a Perugia con le Figlie di San Paolo dal 1955. All'inizio le suore abitavano in una piccola casa in via Bartolo e la libreria era situata vicino alla Chiesa S. Ercolano; poi l'abitazione si spostò all’interno dell’Episcopio e la libreria sotto le logge, dove ancora oggi si trova. Da quanto sappiamo la libreria non chiuderà, ma verrà rilevata dalla Diocesi con una nuova gestione".

“Ringraziamo molto il Signore per questi anni di servizio nella Diocesi perugino pievese - prosegue suor Daniela - perchè è una terra molto bella, di gente umile che lavora, molto onesta, con una forte spiritualità e un alto livello di cultura. La soglia della nostra libreria è stata varcata da tantissime persone, le generazioni delle Figlie di San Paolo che si sono succedute qui sono state tante”.

Cosa anima la vostra missione religiosa nel mondo attuale, così complesso e dominato dai mezzi di comunicazione?

“La nostra missione è quella di annunciare la buona notizia del Vangelo attraverso la comunicazione, i social, i video, prima con i cd e i dvd che poi sono caduti in disuso, con i primi film. La nostra è stata da sempre tutta un’apertura verso i nuovi linguaggi”.

Cosa cercano le persone che entrano nelle Librerie Paoline, oltre a un libro, naturalmente?

“Cercano un punto sicuro. Quello che noi sentiamo come feedback da parte delle persone sulla nostra presenza è che è percepita come un centro di luce a cui le persone venivano ad attingere. Infatti ci fa riflettere lo sgomento con cui molti hanno reagito alla notizia, come se la gente perdesse un punto di riferimento. Qui trovava la Parola di Dio ma anche l’approfondimento, l'accoglienza, anche il semplice sguardo che soccorreva i titoli dei libri già dava un messaggio di speranza”.

E voi, suor Daniela, come vivete questa partenza?

“Noi sentiamo come un taglio nel vivo, in cui però bisogna cedere il passo e confidiamo nel Signore che creerà nuovi linguaggi e nuovi apostoli che possano continuare in questa nostra missione. Adesso viviamo il tempo del buio della fede, ma dobbiamo credere che quello che lasciamo noi non muore ma si trasformerà. Il seme è stato seminato da tutte le generazioni della Figlie di San Paolo che sono passate in questa diocesi”.

E il buon seme, come dicono le Scritture, fiorirà. Ne siamo certi!

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