Centro storico, l'appello ai proprietari dei locali: "Commercianti alla frutta, strozzare con canoni elevati è un harakiri"
Riflessioni di Paolo Mariotti, presidente di Perusia Futura: "A breve, tanti locali saranno sfitti. E allora qualcuno si pentirà di non essersi accontentato"
Acropoli, così non va. I proprietari dei locali si mettano una mano sulla coscienza. O si riducono i canoni o si dichiara forfait.
Riflessioni di Paolo Mariotti, presidente di “Perusia Futura”. Che dice: “Se qualcuno non fa un passo indietro, i commercianti del centro sono alla frutta e, a breve, abbasseranno le serrande… per sempre”.
Certo è che l’attuale pesante congiuntura è ulteriormente aggravata dal problema del coronavirus: gente in giro pochissima. Vedremo cosa accadrà in questi due giorni di sbaracco. Ma le prospettive non sembrano rosee.
Locali sfitti a go-go. Un tradizionale caffè è da anni abbandonato, pur trovandosi nel cuore dell’acropoli. E intanto degrada vistosamente. Di questo passo, le chiusure aumenteranno. Senza prospettive di subentri.
D’altronde – sostiene un noto immobiliarista – più di qualche negoziante da tempo non paga il canone di locazione. Non per cattiva volontà, ma perché la congiuntura sfavorevole non glielo consente.
Che fare? Innanzi tutto, rivedere i canoni al ribasso. “Si tratta – commenta un locatario – di una rendita parassitaria eccessiva. Passi, quando le cose vanno bene. Ma, in questo momento, tragico per le attività commerciali, strozzare con canoni elevati è fare harakiri. A breve, tanti locali saranno sfitti. E allora qualcuno si pentirà di non essersi accontentato”.
Qualcuno soggiunge che, in caso di crisi come quella del coronavirus, la legge ammette la rescissione unilaterale del contratto. Non è escluso che qualcuno possa avvalersi di questa possibilità.
Staremo a vedere come butta, ma le premesse non sono confortanti.