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INVIATO CITTADINO Aiuto: il cedro del Libano di via Brunamonti sta collassando

Predisposte misure provvisionali urgenti

Aiuto! Quel cedro del Libano di via Brunamonti sta collassando. Predisposte misure provvisionali urgenti. L’Inviato Cittadino offre ai lettori la documentazione fotografica della situazione. Su questo albero storico che è unanimemente ritenuto un simbolo di forte caratura identitaria.

Sotto la sua ombra si sono intrattenute generazioni di perugini. Dai bambini che si arrampicavano sui rami più bassi. Fino agli adulti e agli anziani che si fermavano a discutere e a fumare sotto l’ombra di quella enorme chioma. 

FOTO - Il cedro del Libano di via Brunamonti sta collassando


(foto esclusive Sandro Allegrini)

La situazione è critica. Il Grande Vecchio ha sul groppone ben 230 anni di vita, come documenta (alla pagina 33) il volume “Grandi alberi nella città”, edito dal Comune di Perugia nel 1994 su carta di pregio Fedrigoni. Ce ne donò una copia, gelosamente custodita, l’ex assessore Claudio Bazzarri che ne curò l’edizione in veste di amministratore.

Il colosso è situato a fianco della scuola Ciabatti (già Littorio), nella piazzetta senza nome che la gente della Pesa chiama da sempre “piazza del Cedro”.

L’altezza del colosso supera i 20 metri, malgrado la pianta sia stata “cimata”. Il tronco ha una circonferenza che eccede i 4 metri, per un diametro di chioma sui 30 metri e oltre.

La pianta era da anni fortemente sbilanciata verso il piazzale-parcheggio a valle della scuola. Tanto che nella ringhiera di recinzione era stato ricavato un alloggiamento che ne consentisse l’appoggio di un ramo proteso verso Fontenovo.

Da qualche tempo era stato segnalato un abbassamento del ramo proteso in direzione del marciapiede lungo via Maria Alinda Bonacci Brunamonti. Tanto da farne temere il tracollo, dato l’enorme peso di quella massa lignea. Con probabili esiti tutt’altro che rassicuranti.

Da qui la decisione di installare una doppia torre di tubi Innocenti. La prima in aderenza al tronco. La seconda orientata verso la parte media della ramatura. Opere di sostegno, naturalmente, provvisorie. Ma una decisione definitiva è alle porte. O dovrebbe esserlo.

Anche il muretto di recinzione dell’aiuola ai piedi del tronco è scomposto e fratturato dalla potenza delle radici che spingono da sotto. Ma questo è un problema secondario cui non è difficile porre rimedio.

Per non danneggiare la pianta, il ramo poggia su una robusta lamiera piegata ad accoglierlo e versata a mo’ di conca.

A questo punto si dovrà decidere in tempi ragionevolmente brevi di recidere quel ramo. Sentiti, naturalmente, gli esperti di settore.

Non è infatti pensabile di mantenere quelle strutture metalliche fino alla riapertura della scuola. La cui utilizzazione è prevista fin dall’inizio dell’anno scolastico 2023-2024, con decorrenza dal prossimo settembre. Al termine di un risanamento-riqualificazione lungamente attesi.

Quei tubi costituirebbero un pericolo per l’incolumità dei bambini all’entrata e all’uscita dalla scuola. Ragion per cui, la decisione da assumere non può essere protratta oltre qualche mese.

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