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FASE 2 Castelluccio prova a ripartire dopo la grande chiusura

La quasi totalità delle strutture di ristoro sono ancora chiuse, ma la gente si sta riorganizzando per accogliere i turisti che da sempre frequentano questo splendido luogo dell’anima

Dopo quattro anni le macerie sono ancora lì, nessuno le ha portate via. Eppure non si sono sprecati gli aiuti, le promesse i soldi mai visti, qualcuno disse solennemente: “non vi lasceremo soli”, ma di fatto gli abitanti di Castelluccio di Norcia se la sono dovuta cavare da soli ricostruendo pian piano un’economia devastata. Certo, la realizzazione del cosiddetto deltaplano ha permesso a molte attività di risollevarsi, ma poi è arrivato il Covid-19  e da oltre due mesi il piccolo borgo che domina la splendida piana è tornato ad essere un luogo di fantasmi, solo qualche pastore, i contadini che curano la terra e quattro militari di presidio.

Nonostante tutto questo da oggi Castelluccio ci riprova , riaprendo quelle attività di piccola ristorazione che sono da sempre l’anima di questo luogo, proprio lì sulla piazza di fronte al borgo ancora invaso dalle macerie. “Non ci arrendiamo – affermano i coniugi Coccia, titolari di un punto di ristoro ben fornito – la nostra famiglia è qui da sempre, con i nostri figli ci occupiamo di quello che è rimasto, un’azienda agricola in particolare. Abbiamo anche un’agriturismo, ma è chiuso da tempo. La pandemia ci ha bloccato per oltre due mesi, ma non molliamo. Stiamo lavorando per riaprire da lunedì 18 anche se poi dovremmo fare molta attenzione a regolare i flussi, il nostro spazio esterno ora avrà una capacità ridotta di almeno il 50 per cento, e dovremmo anche regolare l’accesso alla nostra piccola bottega per evitare gli assembramenti. Qui sulla piazza non sappiamo quanti riapriranno, e comunque tutti dovranno rispettare le nuove regole se non vogliamo chiudere di nuovo”.

E le strutture del deltaplano? “ Lì i ristoranti hanno spazi interni molto limitati e certamente dovranno ridurre drasticamente i posti. Ci sono però gli spazi esterni che offrono qualche opportunità in più, di certo ci sarà una riduzione di almeno il 50 per cento dei posti. Siamo certi comunque che la gente tornerà a Castelluccio, e magari si organizzerà per consumare il cibo all’aperto  sui prati”. 
 

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