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Caso Suarez, Grego Bolli: "Per 40 anni ho operato per il bene della Stranieri, lascio a testa alta"

La rettrice ha ufficializzato le sue dimissioni, lettere al ministro e alla comunità universitaria

"Affronto queste dimissioni nella convinzione di aver operato ogni giorno degli oltre miei 40 anni di servizio nell’esclusivo interesse dell’Ateneo. Mi auguro che le mie dimissioni vadano in questa stessa direzione e possano essere  proficuamente impiegate per il futuro dell’Ateneo". 

La rettrice Giuliana Grego Bolli, indagata insieme all'ormai ex direttore generlae Simone Olivieri, ai professori Stefania Spina e Lorenzo Rocca, per la presunta farsa dell'esame di italiano del calciatore Luis Suarez, commenta così la scelta di lasciare in anticipo il suo incarico al vertice dell'Università per stranieri. Una decisione comunicata per lettera al ministro della Ricerca e dell'Università, Gaetano Manfredi, e presa, si legge nella missiva, senza aspettare l'esito del ricorso al Riesame contro il provvedimento di sospensione deciso dal gip Farabotta. Una scadenza concordata con il ministro alcuni giorni fa, il 7 dicembre, ma anticipata, precisa nella lettera la dimissionaria rettrice, perché "dettata dalla constatazione della grave crisi nella quale è precipitato negli ultimi giorni l’Ateneo e dalla conseguente urgenza di porvi immediato rimedio, senza attendere quel mese di tempo (mi dicono i miei avvocati) necessario ad avere l’esito del mio ricorso. Un mese di attesa sarebbe un tempo troppo lungo, non compatibile con la necessità di un pronto soccorso per il mio Ateneo oggi".

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"Le mie dimissioni non sono legate al caso Suarez o alle indagini - commenta ancora - ma sono strettamente connesse alla mia volontà di anteporre il bene dell’Università al mio personale diritto di difendermi come privata cittadina". 

In una lettera rivolta alla "comunità dell'Università per stranieri" il tempo per un bilancio: "I miei due anni di Rettorato sono stati innegabilmente sfidanti, ho cercato di affrontarli con energia, coraggio e dignità, anche quando mi sono trovata di fronte a situazioni imprevedibili, gravi, complesse da affrontare e difficili da gestire, a livello istituzionale e personale. Ma il costo che ho pagato e sto pagando in termini di conseguenze non mi genera rimorsi o lamentele, nella consapevolezza che un lavoro istituzionale comporta anche questo tipo di prezzo. Ho trovato in questi due anni di rettorato, in molti, docenti e amministrativi,  appoggio, aiuto e solidarietà e soprattutto volontà di lavorare per l’Istituzione, di andare avanti, di migliorare e di rinnovare, ricreando condizioni di normalità di gestione,  di tranquillità di lavoro, di rispetto delle persone, di prospettive di sviluppo e di crescita. Anche in questa direzione ho cercato di impegnarmi, con il contributo di molti, per quanto mi è stato possibile. Certamente si può fare di meglio e di più e chi verrà dopo di me saprà sicuramente farlo".

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E poi agli studenti che “ringrazio per il contributo costruttivo che sapranno sicuramente dare alla nuova Governance dell’Ateneo”. E poi ai colleghi: “A voi tutti, il mio augurio più sincero di buon lavoro e soprattutto l’invito a coltivare quel senso di appartenenza all’Istituzione, ai suoi valori, alla sua missione, al suo ruolo fondamentale per lo sviluppo della nostra città, della nostra regione dell’Umbria e del nostro Paese”.

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