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Giovedì, 25 Aprile 2024
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INCHIESTA Case in affitto sempre più rare a Perugia: qualche speranza in più dal prossimo inverno

Ottobre 2022, alloggi per studenti insufficienti rispetto alla domanda. Atteso per settembre 2023 un incremento dei posti letto del 30%

Nei primi giorni di maggio gli studenti di tutta Italia hanno piantato i loro picchetti fuori da istituzioni e atenei, chiedendo garanzie abitative per alloggi pubblici e privati. I ragazzi hanno protestato in tutto lo stivale seguendo l’esempio della studentessa che il due maggio ha sistemato la sua tenda fuori dal Politecnico di Milano. La crisi abitativa ha colpito le città di grandi e medi atenei, Perugia compresa. 

Sarebbe riduttivo affermare che la mancanza di case interessa solo la popolazione degli studenti, giovani lavoratori e famiglie hanno riscontrato la stessa problematica, soprattutto dopo la pandemia di Covid-19 e in particolar modo nel centro storico della città.

Gli studenti immatricolati all’Università degli studi di Perugia nel settembre del 2022 sono stati 5.967 e sono tanti quelli che non hanno trovato un alloggio. Qualcuno è stato costretto a prendere una camera in posti fuori mano e altri hanno scelto l’opzione albergo per poter seguire le lezioni. Gli iscritti erano troppi e gli alloggi non erano sufficienti, né quelli erogati dall’Adisu, l’Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario dell'Umbria, né quelli offerti dai privati, con prezzi esagerati arrivati al picco nel mese di novembre. 

I ragazzi dell’associazione studentesca UDU Perugia, il pomeriggio dell’11 maggio, hanno manifestato davanti al palazzo della Regione Umbria per chiedere più residenze universitarie. Come racconta Nicholas Radicchi, coordinatore Udu Perugia, hanno iniziato a porre il problema della crisi abitativa quando ad ottobre del 2022 sono state pubblicate le graduatorie Adisu “Anche se negli ultimi anni il posto letto era stato garantito a tutti, a ottobre non c’era posto per alcuni degli idonei che ne avevano diritto. Le matricole sono state le più colpite perché nelle graduatorie gli studenti degli anni successivi al primo, hanno la precedenza nell'assegnazione dell'alloggio.” continua Radicchi “Abbiamo perciò iniziato il dialogo con la regione ottenendo un bonus affitti arrivato in gran ritardo, a marzo del 2023”. 

Un ulteriore tassello da aggiungere è stata la sospensione della didattica a distanza che ha costretto molti studenti, che prima seguivano da remoto, a rientrare in città. 

Le agenzie immobiliari del centro storico confermano la mancanza di alloggi e, come raccontato da Quality Living Immobiliare, per il nuovo anno universitario sono stati già bloccati 150 affitti per gli erasmus spagnoli. 

Gli studenti, preoccupati per il prossimo anno accademico, sono concentrati per cercare soluzioni a lungo e breve termine. 

Secondo il coordinatore di Link Perugia Nicola Cardinali "È necessario fare un investimento sulla residenzialità pubblica. Nella nostra città sono tantissimi gli immobili sfitti dentro i tessuti cittadini. Piuttosto che andare a costruire in periferia, poco utile per via della mobilità in Umbria, bisogna riuscire ad avere alloggi il più vicino possibile al centro città e quindi riconvertire una serie di immobili diroccati in studentati” e ancora “Bisogna coordinare la proposta residenziale pubblica con i piani di mobilità e aggregazione. Perché se non ci sono i collegamenti fra lo studentato e il centro, e non ci sono servizi attorno, c’è chi verrà escluso dai luoghi di aggregazione e dai vari servizi”. 

Da palazzo Donini Luigi Rossetti, il commissario straordinario di Adisu Umbria, guarda con fiducia al futuro e afferma “Il prossimo anno si prospetta migliore. Con il collegio di via Innamorati e con l’apertura parziale del collegio di Agraria, dovremmo recuperare ulteriori alloggi, tali da consentire nel medio termine di tornare su una disponibilità di posti letto coerente con le esigenze” e aggiunge “saranno messi a disposizione 1000 posti letto con un incremento del 30%, inoltre sono stati richiesti interventi in via Faina per altri posti letto in attesa dell’arrivo dei fondi del PNRR”. Ricorda inoltre che quest’anno “La Regione Umbria e l’Adisu hanno realizzato uno sforzo significativo mettendo a disposizione risorse per 900mila euro a favore di quei soggetti che non avevano potuto accedere agli alloggi gestiti da Adisu, pari ad un contributo di 1500 euro fruito a oggi da 142 studenti”. 

Udu e Link chiedono nuove residenze universitarie, di bloccare i rincari degli affitti e rivedere i bandi del diritto allo studio. Le loro richieste sono chiare, puntuali e scandite ad alta voce. Non ci resta che aspettare settembre per saperne di più.

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