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INVIATO CITTADINO Oggi è martedì grasso: finisce il carnevale

Domani, mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima e cambia regime alimentare

Oggi è martedì grasso. Finisce il carnevale e domani, mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima e cambia regime alimentare.

È dunque l’ultimo giorno “di grasso”, per mangiare gallina lessa e polpette (come ci ricorda l’amico Ornero Fillanti nel suo “Maccaroni e tajulini”). In omaggio al detto “La galina de Carnevale / si non la magni va a male”.

Un proverbio perugino celebra (mestamente) la circostanza “Finito l carneval de le polpette. Comincia la Quaresima dle camette”. Le camette sono le cime delle rape (eccellenti quelle del lago!).

Tradizionale è l’associazione erba, torta e salciccia (sì, in perugino non si dice ‘salsiccia’ ma ‘salciccia’).

A proposito di “camette”, considerate cibo di poco conto, esiste il detto “che c’è ntla testa, le camette?”, per significare “non capisci niente”. Si dice che una delle cose più gustose sia un pasto a base di torta al testo, camette e fegatelli (fegato di maiale cotto alla brace).

Ed eccoci all’origine del termine CARNEVALE la cui scadenza si lega al divieto di consumare carne, a fine penitenziale.

Se ne sentono di scempiaggini pseudo filologiche

Intanto, si continua a leggere una balla clamorosa per cui CARNEVALE deriverebbe da “carnem levare” (ossia “togliere la carne”) , in relazione alla sospensione dell’uso della carne in tavola.

Clamorosa scempiaggine. Infatti l’astensione dalle carni vige in quaresima, e non in carnevale.

Secondo errore: in latino “levare” non significa “togliere”, ma “sollevare”.

A meno che non si intenda proporre un mix di latino e dialetto, sempre possibile.

Se proprio la vogliamo giocare sul colto, si potrebbe pensare a un’espressione rivolta alla carne, alla quale di dice VALE!, ossia (“carne, ciao, stammi bene!”) pensando a un addio che, come si diceva, riguarda invece la quaresima.

Personalmente propendo per l’origine da CARMEN LEVARE, ossia “innalzare un canto”. In questo caso, il senso tornerebbe, poiché il carnevale prevede festosità, cori e danze.

Impossibile non pensare al trescone o al tacco-e-punta, celebrati con religioso rispetto della tradizione vocal-musicale dall’indimenticabile amico Giuseppe Fioroni.

Dunque astinenza dai grassi, con l’unica eccezione per la frittura consentita per la Festa di San Giuseppe (19 marzo).

Tanto che, al mercoledì delle Ceneri, c’era l’abitudine di incartare e appendere la padella usata per la frittura. Un tempo si friggeva soprattutto con lo strutto… che più grasso non si può!

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