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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Cantante, scrittrice, poliglotta, musicista e musicologa: Simona Esposito fa il pieno di premi

L’Inviato Cittadino ha letto il libro, denso di informazioni e aneddoti inediti, oltre che scritto benissimo

Cantante, scrittrice, poliglotta, musicista e musicologa, Simona Esposito fa il pieno di premi.

Talento naturale, ma anche anni di affettuoso tirocinio a fianco del grande Sergio Tedesco (attore di cinema e teatro, oltre che cantante di fama internazionale, doppiatore, “l’uomo che inventò l’urlo di Tarzan”, intellettuale di robusta formazione) del quale è stata per anni affettuosa e riservata compagna di vita.

Comunica, con discrezione: “Non volevo dirlo perché non sono potuta ancora andare a ritirare i premi (targa, coppa, diploma, assegno), causa Coronavirus. Però sì, è vero: con "Le voci di Londra" ho vinto il Premio letterario Nazionale "Residenze Gregoriane" di Tivoli”.

L’Inviato Cittadino ha letto il libro, denso di informazioni e aneddoti inediti, oltre che scritto benissimo. Posso dire che ritengo ampiamente meritato questo riconoscimento per la nostra Simona, romagnola d’origine, adottata stabilmente dalla Vetusta (conosciuta anche nei tribunali dove è spesso presente come interprete per diverse lingue).

Recita la motivazione: “'Le voci di Londra' è la coinvolgente opera storica dell’Autrice Simona Esposito, la quale, attingendo da precise fonti archivistiche, esplora il mondo operistico settecentesco da Venezia alle grandi capitali europee. Celebrazione e fascinazione nelle efficaci caratterizzazioni d’ambiente, scenografiche e accurate descrizioni teatrali, testimoniali di un’epoca passata, fatta rivivere e in cui piacevolmente immergersi”.

Una parola sullo stile: “Una narrazione dal lessico scorrevole e fluido sorretta da una solida ed efficace parte dialogata, dal soggetto ottimamente reso, celebrativo dei protagonisti - Georg Friedrich Haendel - e soprattutto delle due virtuose d’opera - Francesca Cuzzoni e Faustina Bordoni - realmente esistite”.

Per concludere: “Un viaggio sontuoso e ammaliante come il suono musicale che evoca e che restituisce, con ricchezza di particolari e abilità di scrittura, una realtà romanzata e antiche atmosfere”.

Che altro dire? Cara Simona, il nostro amatissimo e indimenticabile Sergio – se è vero che si vede il mondo di qui da lassù – si fumerà soddisfatto un sigaro, rivolgendoti la sua tipica espressione: “Brava, Piccinì!”.

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