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Coronavirus: locali chiusi per mesi, ma arrivano i solleciti di pagamento del canone Rai

Il consigliere Lupatelli accoglie le lamentele arrivate dai proprietari di bar ristoranti ed esercizi commerciali: "Subito un intervento della politica"

Il Coronavirus ha imposto la chiusura delle attività commerciali per mesi e adesso un secondo "light lockdown" impone orari ridotti, la richiesta del pagamento del canone Rai riservato alle attività commerciali che detengono un apparecchio tv, però, è arrivata puntuale e senza riduzioni.

"E' assurdo che il costo rimanga invariato, sia nei tempi che negli importi - dice il consigliere Federico Lupatelli - sopattutto per alberghi, bar, ristoranti, cinema o comunque al di fuori dell'ambito familiare, proprio per coloro che sono stati maggiormenti colpiti dalle chiusure imposte a causa del Covid19".

In questi giorni la Rai sta sollecitando al pagamento del canone, "che purtroppo è rimasto invariato per il 2020 anche dopo tutta una serie di decreti dal 7 marzo in poi, tutti questi esercizi commerciali e pubblici perché la legge prevede che bar, ristoranti, pub, alberghi, strutture ricettive, esercizi commerciali e altre imprese debbano pagare il canone speciale Rai qualora detengano uno o più apparecchi televisivi in locali aperti al pubblico - prosegue il consigliere Lupatelli - E’proprio la parola 'apertura' che fa insorgere un po' tutti".

Per questo il consiglier ecomunale intende sollecitare "la Regione, il consiglio regionale i parlamentari e tutte le associazioni di categoria ad avanzare una proposta che eviti che tali attività debbano pagare il canone almeno dei mesi in cui l’attività è stata bloccata, ed ora dei prossimi, chiarendo anche che venga riconosciuto un credito d’imposta per chi ha già effettuato il pagamento delle mensilità in riferimento".

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