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Martedì, 23 Aprile 2024
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Danni alle colture e contenimento dei cinghiali, adesso pagano i cacciatori

Aumenti e tasse per finanziare il risarcimento agli agricoltori, la protesta di Federcaccia contro Atc1 e Regione

Danni alle colture, a pagare sono le squadre di cinghialari. E' quanto denuncia Federcaccia Umbria con riferimento a quanto sta accadendo nell'Ambito Territoriale di Caccia Perugia 1,  che si estende dal capoluogo fino all'Altotevere. Un comportamento da parte di Regione Umbria e Atc che per i cacciatori è "inopportuno" e "a dir poco vessatorio nei confronti dei cacciatori".

La questione riguarda i danni alle colture denunciati, stimati e riconosciuti durante il 2019. La legge regionale prevede che, qualora i piani di gestione non vengano completati e, per risarcire gli agricoltori, non basti la quota-parte delle tasse di concessione regionale pagate ogni anno da tutti i cacciatori per il rilascio della licenza e ristornate all’Atc, il restante dovuto sia posto in carico alle squadre di caccia al cinghiale che operano nel settore interessato dai danni. Nel caso dell'Atc Pg1, questa somma ammonta a circa 30mila euro.

Nel concreto significa che l'Atc, dopo aver maggiorato di 50 euro a squadra il costo di iscrizione, portandolo da 250 a 300 euro, ha deciso di chiedere altri 9 euro per ogni componente di ogni squadra come "spesa di gestione" per il contenimento dei cinghiali e un'ulteriore tassa individuale, che va dai 7 ai 47 euro per ogni singolo componente.

L'Ambito territoriale di caccia Perugia 1 ha scritto alla Regione Umbria, chiedendo di prorogare alla prossima stagione questi oneri in capo ai cacciatori, visto anche il periodo, oppure - in subordine - che fosse l'ente regionale, per questa volta, a sopperire con propri fondi. Di fronte ai dinieghi da parte degli uffici regionali preposti, l'Atc ha allora proposto di provvedere per proprio conto, utilizzando dei fondi prudenzialmente accantonati in precedenza a bilancio. Anche in questo caso, la Regione ha detto "no": debbono pagare i cacciatori.

"Di fronte alle oggettive difficoltà imposte dalla nuova quotidianità, l'ente regionale va a colpire gli unici soggetti che contrastano, con la loro attività, il proliferare dei grossi selvatici per le nostre campagne e macchie - sostiene Federcaccia - Ovviamente tutto quanto sopra non concorre per nulla a risolvere il problema dei danni alle produzioni agricole, che devono essere azzerati e, se comunque sussistenti, prontamente risarciti".

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