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Quei bestioni, sempre più grossi e vuoti, continuano a scassare la pavimentazione di piazza Cavallotti

Non c’è verso di fermarli? Il selciato non regge alla sistematica sollecitazione

Quei bestioni, sempre più grossi, sempre più vuoti (non solo perché siamo in tempi di virus), continuano a scassare la pavimentazione di piazza Cavallotti. Non c’è verso di fermarli. Il fatto è che quel selciato non regge alla sistematica sollecitazione cui viene incessantemente sottoposto ed è regolarmente scollato. Almeno nel punto che circonda la piccola vera attigua alla grata di raccolta delle acque, e in aderenza a quelle pietre ballerine e sbriciolate. Al centro della strada per chi proviene da via Cesare Battisti.

Quelle transenne stanno lì da qualche mese, per l’esattezza dal giorno di domenica 16 febbraio, quando furono piazzate a seguito della caduta di una donna cui si era infilato il tacco in una delle cospicue fenditure che si formano fra una pietra e l’altra. Il cemento non tiene: questo è certo. E il problema è irrisolvibile.

Così i pullman bestioni devono prendere la curva larga per girare in piazza degli Aratri. Non è un bel vedere quelle transenne in mezzo alla strada. E anche l’intervento (che sarebbe ora di porre in atto) non risolverà un bel niente. A breve, tutto tornerà come prima: pietre sconnesse, fenditure insidiose, materiali sgretolati, tutto un ballare di sassi al passaggio dei mezzi. Non c’è più sordo di chi non vuol sentire.

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