Bufale e imbrogli nel web… come se piovesse. Da Facebook la solita finta donazione
Anche abbinata a una foto sconclusionata
Bufale e imbrogli nel web… come se piovesse. Da Facebook la solita finta donazione. Anche abbinata a una foto sconclusionata.
Scrive una gentile signora: “Ho appena visto il tuo profilo e ho pensato che sei la persona di cui ho bisogno”.
Il chi è della truffatrice. “Mi chiamo Pricilia, sono di origine italiana e vivo in Italia”.
E una storia sconclusionata. “Soffro di una grave malattia che mi condanna a morte certa, è un cancro alla gola, e ho una somma di 550.000 euro che vorrei fare in donazione a una persona di fiducia e onesta affinché ne faccia buon uso”.
Non si vede il nesso tra l’asserita malattia e la disponibilità di una forte somma… pronta per la donazione.
Ma come ha fatto i soldi? “Possiedo un'attività di importazione di olio rosso in Francia e ho perso mio marito 6 anni fa”.
Anche qui c’è da capire cosa sia l’olio rosso (forse intendeva il vino!).
La perdita del marito che, asserisce: “Cosa che mi ha colpito molto”. Embè!
Poi il senso e la sintassi volano tra i fumi dell’alcool: “E non ho potuto risposarsi fino a quel giorno, non abbiamo avuto figli”.
La traduzione automatica porta al delirio, con la conclusione, del tutto priva di senso logico: “Vorrei fare una donazione di questa somma prima della mia morte in modo che i miei giorni siano contati per mancanza di questa malattia per la quale non avevo cura, ma un tranquillante in Francia non vorrebbe sapere se puoi beneficiare di questa donazione”.
A Perugia diciamo: “Più llà c’è l muro”. A indicare una vetta inarrivabile di nonsense e amenità.
Per chi crede ai vaneggiamenti, si aggiunge l’indirizzo mail.
PS: Al post è allegata la foto che ritrae dei simboli del mondo giudiziario. Sarebbe stato più appropriata un’immagine da neurodeliri.