"Bolletta Tari consegnata all'indirizzo sbagliato, ho rischiato di non poter pagare in tempo la prima rata"
Un lettore racconta la sua disavventura: "Tra l'avviso del 2020 e questo ci sono 100 euro di aumento, ma che la facciamo a fare la differenziata?"
Bollette Tari, c’è chi le aspetta con ansia per scoprire quanto pagare e chi le attende con doppia ansia perché non arriva a casa.
Un lettore ci racconta il suo caso. Una svista per un’omonimia che nessuno, però, ha verificato, mischiando nomi e dati catastali.
“Io e mio cugino abbiamo lo stesso nome e lo stesso cognome, ma io risiedo a Perugia e lui in comune vicino – ci dice il lettore – Questo fino a qualche mese fa, quando il mio parente si è trasferito nel comune di Perugia”.
L’inghippo burocratico nasce proprio a causa del trasferimento. “La mia lettera con l’avviso di pagamento della Tari è stata mandata a lui, con il suo nome stampigliato sulla dicitura e il suo indirizzo di casa – prosegue il lettore – ma all’interno c’è scritto, logicamente, lo stesso nome che condividiamo, ma l’indirizzo è quello di casa mia. Scorrendo l’avviso, poi, i dati catastali sono quelli di casa mia”.
Una svista che poteva costare una contestazione per il mancato pagamento della prima rata. “È assurdo, fortuna che è stato consegnata a mio cugino, se fosse andata a un’altra persona magari l’avrebbe cestinata – conclude il lettore – Poi vogliamo parlare dei costi? Tra la bollette del 2020 e questa c’è un aumento di 100 euro per gli stessi metri quadri e lo stesso numero di persone che vivono in casa”.