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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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PERUGINERIE Quando Bob Dylan venne a Perugia a ricercare la sua Suze. Che gli preferì un giovane della Vetusta

E se tornasse per i 50esimo anniversario di Umbria Jazz?

Quando Bob Dylan venne a Perugia a ricercare la sua Suze (all’anagrafe Susan Elizabeth Rotolo). Che gli preferì un giovane della Vetusta.

E se il Premio Nobel tornasse per il 50.mo anniversario di Umbria Jazz? C’è chi lo auspica. E chi, addirittura, lo dà come altamente probabile. Ma Carlo Pagnotta non si sbilancia.

Allora la memoria corre a una storia d’amore che vede come teatro la nostra città. È questione sicura, validata da testimonianze di chi vide l’allora cantautore sconosciuto girare per l’Acquedotto e la Conca. Era venuto – si dice – a ricercare la ragazza di cui era innamorato, che però non volle saperne.

Suze, infatti, sposò (nel 1971) il perugino Enzo Bartoccioli, operaio alla Perugina, esperto montatore cinematografico, da cui ebbe un figlio, Luca, musicista attivo a New York.

Dopo oltre mezzo secolo di silenzio, "la ragazza della foto" (ossia la stessa Suze Rotolo, comparsa con l’allora fidanzato nella copertina dell’album “The Freewheelin’ Bob Dylan”) ha svelato in un libro del 2008 i retroscena del Greenwich Village e dei suoi molti personaggi straordinari. Incorniciati nel tempo in cui Dylan affinava i suoi talenti e lei lo affiancava nel duplice, insolito, ruolo di musa e ‘precettrice’. Suze è scomparsa nel 2011 e il libro (“A Freewheelin' Time: A Memoir of greenwich Village in the Sixties”) uscì solo tre anni prima della morte. Il volume contiene molte e significative circostanze.

Suze inizialmente corrisponde a questa passione e comprende cosa significhi condividere affetti ed esperienze con un giovane geniaccio, cui si auspica un futuro successo.

Pare peraltro che sia stata proprio lei a suggerirgli alcuni giusti comportamenti e a insegnargli a stare sul palco. Anche l’interesse di Dylan per la pittura è dovuto all’influenza esercitata dalla relazione con Suze, dalla quale stava per avere anche un figlio, poi abortito (come lei stessa scrive).

Suze Rotolo, nel libro autobiografico, si sofferma anche sui dettagli della vita e della formazione di due giovani artisti a New York, in tempi in cui il Village si proponeva come il posto più entusiasmante in cui (provare a) cambiare il mondo. E lanciare comunque un messaggio pacifista universale. Spesso banalizzato nello slogan che legava amore e guerra in modo pedissequo e, a sua volta, consumistico e superficiale.

Sullo sfondo delle vicende personali e artistiche di Suze e Bobby, l’America e i suoi travagli. Una vicenda che si colora di contemporaneità e diviene specchio dei tempi. Difatti si colgono i segni inequivocabili di quei tempi: il maccartismo, la crisi cubana, l’assassinio di JFK e MLK, la Guerra Fredda, le lotte per i diritti civili.

2 La foto sulla notizia che vorremmo dareTutto questo, mentre sullo sfondo resta Perugia. Che oggi potrebbe rinverdire quella stagione di ricordi. Personalmente lo auspico. Cosa ne dice il direttore artistico di U.J. Carlo Pagnotta? Intanto confesso che mi piacerebbe pubblicare la “seconda” foto in pagina. Perché, come si dice, “mai dire mai”.

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