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Il Blog di Franco Parlavecchio - La scuola affonda tra studenti anti-eroi, genitori complici e riforme sbagliate

Che tristezza guardare quei video girati a scuola durante le ore di lezione per umiliare i professori. Mettono in imbarazzo.

Ops… mi torna in mente quando al liceo liguistico, dopo un’interrogazione di fisica, materia non proprio a me affine, la professoressa mi mise una quasi insufficienza. Io, interrogato davanti alla lavagna, una volta comunicatomi il voto, arrabbiatissimo, presi il cancellino in una mano e tornai al mio posto, in fondo all’aula. E dal posto lanciai con forza il cancellino addosso alla professoressa che nel frattempo si era girata davanti alla lavagna, sfiorandola. Ma il colpo fu forte, seguito da un rigoroso generale silenzio di tutta la classe.

Nessun cellulare poteva immortalare il brutto gesto, dato che ancora non circolavano, e la professoressa si girò davanti a tutti e fece finta di niente.

Forse come gli altri insegnanti di oggi ebbe paura di reagire, di parlare.

Onestamente non mi sono sentito un teppista ma, in modo scomposto, volevo protestare contro il voto, a mio avviso ingiusto, appena ricevuto.

Di certo non ero un bullo ma sicuramente sbagliai.

E se i miei genitori avessero saputo, mi avrebbero quanto meno sgridato perché un maestro non si tocca, si rispetta. Ora invece questi momenti sono immortalati da video come se si stesse girando un film.

Gli insegnanti assomigliano a degli attori, vittime inermi del prepotente di turno che con spavalderia pensa di comandare, magari anche con il supporto dei propri genitori che spesso lo sostengono nel prendere il sopravvento sugli altri. In alcuni casi ci pensano direttamente loro, anche facendosi “ingiustizia” da soli.

E non c’è più margine di errore, perché ciò che prima era solo tramandato dalle parole ora le immagini fermano i momenti che tutti ricordano e moltiplicano nelle loro condivisioni.

Il problema è che questi ragazzi non si vergognano affatto, anzi pensano di essere degli eroi, gli eroi di un mondo al contrario, troppo lassista, che non riesce a punire adeguatamente chi sbaglia, in tutti i campi.

Sicuramente è un problema culturale e di valori, quelli che nessuno è riuscito ad insegnare a questi ragazzi. Ed in questo la sua parte la fa anche la scuola che non svolge più il proprio ruolo di forte guida e che al tempo stesso è rimasta ferita ed abbandonata tra improbabili riforme e mille promesse.

Ora che siamo verso la fine dell’anno scolastico e all’alba di un nuovo Governo, l’auspico è di andare a scopiazzare quanto si investe sull’istruzione negli altri Paesi, quelli che credono ed investono sui propri ragazzi e che trattano i professori con la dignità che meritano.

In questo caso copiare è doveroso.

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