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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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LETTI PER VOI Una vita di arte e di passione. La provocante autobiografia di Tinto Brass, il più eretico degli erotici

Nel libro c’è dunque la vita, strettamente intrecciata all’opera artistica. Le incomprensioni col padre, fascista duro e puro, la lotta coi produttori, con la censura ottusa e i critici moralisti

Una vita di arte e di passione. La provocante autobiografia di Tinto Brass, scritta a quattro mani con Caterina Varzi (“Una passione libera. In forma di autobiografia”, Marsilio, Collana “Specchi”, 18 euro). 

A Umbria Libri le confessioni del nonagenario Tinto Brass. Quando vita e arte si coniugano nel segno dell’erotismo

Ne abbiamo riferito in occasione dell’evento di Umbria Libri, seguito dai numerosi estimatori dell’opera registica di uno dei più talentuosi cantori dell’ironico eros: il più eretico degli erotici. Colui che ha visto, e rappresentato nella dimensione del sesso gioioso, l’eterna vitalità archetipica dell’uomo di sempre.

Un libro in cui il regista professa la convinzione che la vita non spiega l’opera, ma non devono nemmeno esistere verità taciute. A costo di spiazzare l’interlocutore. Anzi: facendo dello ‘spiazzamento’ una finalità artistica e pedagogica. L’ironia sparsa a piene mani, giocando anche sul famoso detto cartesiano, piegato in “coito ergo sum”.

Nel libro c’è dunque la vita, strettamente intrecciata all’opera artistica. Le incomprensioni col padre, fascista duro e puro, la lotta coi produttori, con la censura ottusa e i critici moralisti.

E la genesi dei film: quelli partoriti e quelli abortiti. Tanti i giudizi arguti, taglienti, lusinghieri, maliziosi. Malvagi: mai.

Fino all’ultimo capitolo “Lo specchio dell’anima” in cui al tradizionale “occhio” viene sostituita una parte anatomica a lui cara. Insomma: il posteriore spiegato in decalogo, nei significati: Poetico, Metaforico, Antropologico, Etico, Religioso, Filosofico, Psicologico, Estetico, Politico, Pragmatico. Con esempi anche letterari, in lingua e in dialetto (veneto).

Una serie di colpi di scena, un’esistenza a suo modo coraggiosa, col biglietto di partenza sempre in tasca. Anche quello per l’estremo viaggio. E i tanti incontri coi grandi Maestri: Fellini, Rossellini, Buñuel, Sartre, Russel, Antonioni.

Realistico, e senza autocompiacimenti compassionevoli, il racconto della morte della moglie (‘Tinta’), la conseguente depressione, la rinascita attraverso la seconda moglie Caterina (coautrice del volume). Una donna dai molti talenti: avvocatessa, sceneggiatrice, attrice, psicanalista, studiosa di fenomenologia dell’amore, documentarista. Donna a pieno titolo. L’abbiamo incontrata a San Pietro, e il giorno successivo alla Sala dei Notari. Una Musa discreta, educata. Lontana dalle esagerazioni di Tinto, uomo e regista che ha intercettato l’eterna vitalità dell’eros, nell’arte come nella vita. Nel cui mistero ha creduto di individuare la chiave dell’esistenza. Fino a concludere con “Ai posteriori l’ardua sentenza”.

PS. Un libro da consigliare non solo ai curiosi, ma anche ai cultori della Decima Musa. Tanto che riporta un rigoroso, e corposo (7 pagine fitte, in doppia colonna), indice dei nomi. E ben due pagine di film, non solo suoi. Insomma: uno strumento di studio, non solo una lettura amena.

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