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INVIATO CITTADINO Bill Hogan è passato per Perugia ed espone alla Misericordia di via Oberdan

Tutto nasce da un viaggio che il fotografo perugino Franco Prevignano effettua negli Usa nel 2018

Bill Hogan è passato per Perugia ed espone alla Misericordia di via Oberdan. Tutto nasce da un viaggio che il fotografo perugino Franco Prevignano effettua negli Usa nel 2018. Si ferma casualmente nella cittadina di Flagtsaff, old-style western. Qui nota su una parete le foto con dedica di grandi rockers, da Eric Clapton a Kurt Gobain a Bruce Springsteen. Sulla parete accanto nota invece una serie di ritratti fotografici effettuati da un certo Bill Hogan che, non casualmente, è anche il barista. Costui indica uno a uno i personaggi del mondo del rock, effigiati ciascuno col suo strumento. Ma si tratta di figure minori che, sebbene bravini (come Prevignano?) non hanno sfondato.

I 27 rockers dimenticati hanno avuto una vita stravagante, bizzarra, spericolata. Ogni scatto è dunque affiancato da una biografia artistica e umana.

Guardando con attenzione, scopriamo che i rockers altro non sono che personaggi del mondo artistico locale: Alberto Romizi, Patrizio Roila, Stefano Chiacchella, Angelo Buonumori, Claudio Ferracci, Leonardo Tassini, Luciano Zeetti, Matteo Grandi, Moreno Chiacchiera, Sergio Cavallerin…

Quest’ultimo, complice di Prevignano, ha in mostra un’installazione (Yellow submarine) che propone i quattro di Liverpool emergere col loro sommergibile, dopo oltre mezzo secolo, ritrovandosi fra una proluvie di immondizia, bottiglie di plastica, sfregi alla natura.

Questo il senso di una mostra straordinaria che fa della fotografia, coniugata con un testo spiritoso e irrituale, un linguaggio a elevata carica creativa.

Dire che è una mostra “provocatrice” è poco. D’altronde Franco ci ha abituato al cazzeggio coniugato con la professionalità fotografica.

Il concept, i testi, le foto sono di Prevignano. Che si è avvalso del progetto grafico di Angelo Buonumori, dei consigli di Paolo Ballerani, dell’edizione raffinata di Futura (Fabio Versiglioni) per un catalogo di lusso. E dell’allestimento della Grafox: un nome che è una garanzia. Che altro dire? Non resta che andare verificare di persona. Mira vidēre potes. Mostra aperta fino al 7 novembre.

PS: C’è chi ha notato che i ritratti sono tutti al maschile. Sarà perché il mondo del rock è maschilista? Ma il prossimo progetto – assicura Franco – sarà tutto declinato al femminile. Titolo? Rock Shock. Modelle cercansi.

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