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La Mina perugina scalda il Barton Park in una serata tutta dedicata alla Tigre di Cremona

Concerto senza risparmio di energia e di classe, accompagnata da Massimo Pucciarini (tastiere), Claudio Trinoli (batteria), Luca Tomassoni (basso)

La Mina perugina scalda il Barton Park in una serata tutta dedicata alla Tigre di Cremona. Ma rivolta soprattutto a un pubblico eterogeneo e vastissimo, che affolla i gradini dell’anfiteatro e le sedie sul prato. È fuori discussione la palmare verità che il Barton, in un lasso di tempo assai breve, sia riuscito a diventare un polo di aggregazione trasversale alle età e agli interessi socio-culturali della Vetusta. Bambini e famiglie, appassionati del pentagramma e amanti della natura sono ormai un pubblico ampiamente fidelizzato.

E Antonella Falteri ha offerto un concerto senza risparmio di energia… e di classe. Accompagnata dai suoi fidi Massimo Pucciarini (tastiere), Claudio Trinoli (batteria), Luca Tomassoni (basso): un tris d’assi per affiatamento e originalità di arrangiamenti. Nel senso che la musica di Mina viene tinteggiata con una pennellata di freschezza, capace di renderla quanto mai attuale. Immortale – verrebbe da dire – se il termine non rischiasse di suonare retorico.

Antonella, non sembri superfluo ricordarlo, è una cantante poliedrica, versatilissima, generosa e… smaliziata. Lo dimostra il modo confidenziale, addirittura complice, con cui parla al pubblico. Trascina e seduce, anche quando – appena la serata volge al rigido – beve un bicchiere di vino che un solerte collaboratore le porge per rinfrancarla.

La sua voce conserva una freschezza giovanile, inusuale in chi calca le scene da decenni. Antonella ha il metronomo incorporato: stupisce la sua capacità di proporre ritardi e rientri, come è solo tipico dei grandi, penso alla Fitzgerald o a Frank blue eyes.

Il gruppo ha proposto il più e il meglio della produzione battistiana dedicata alla grande cantante, insieme ai pezzi più romantici o spiritosi.

Insomma: un concerto semplicemente strepitoso, regalato dall’eterna ragazza che è Antonella Falteri. Voce immarcescibile, presenza scenica, emotività altissima. Come se fosse sempre la prima volta. Questo il pubblico sente. È per questo che continua ad amarla.

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